Turismo in Val di Sole Dimaro Folgarida superstar 

Il bilancio del 2018. Positivi per le presenze quasi tutti i comuni con una media di crescita del  10 %. Gli italiani sono i villeggianti più numerosi, mentre tra gli stranieri dominano i polacchi



VAL DI SOLE. Ennesima annata da incorniciare per la Val di Sole, che, come confermano i dati ufficiali dell’Azienda per il turismo, continua il suo trend di crescita. Questi i numeri salienti del comparto alberghiero (esclusi affitti di camere, appartamenti, campeggi, agriturismi e B&B): arrivi in crescita del 3,6% per un totale di oltre 345 mila unità e presenze in positivo del 4,2% rispetto al 2017 con la cifra simbolica del milione e mezzo di unità ancora una volta raggiunta e ampiamente superata (1.734.532).

Soddisfazione unanime dunque per Apt e albergatori, con gran parte dei comuni della Val di Sole che avanzano nella classifica delle presenze turistiche. Benissimo Rabbi e Commezzadura, che confermano a livello di presenze un trend di crescita del 10% con punte dell’11,8% per Commezzadura, mentre in territorio negativo rimangono solo i comuni di Pellizzano (-8,9%) e Mezzana (-1%). Tutti i 13 comuni della Val di Sole si confermano invece in territorio positivo rispetto al 2017 sul dato degli arrivi, con Rabbi sempre al top (14%) e Pellizzano al minimo con un +0,2%.

Il migliore

Sui dati assoluti la palma del migliore va però a Dimaro Folgarida, che nel corso del 2018 ha registrato 115 mila arrivi e 572 mila presenze negli alberghi del suo territorio. Dimaro è anche tra i primi comuni per grado di occupazione (45,2%) e di giornate di pieno utilizzo delle sue strutture alberghiere (164,9 su 365), anche se in questo caso a primeggiare in entrambe le classifiche sono gli alberghi di Commezzadura: sold out per il 51,4% di giorni all’anno.

La media di permanenza giornaliera negli alberghi della Val di Sole si attesta su un positivo dato di cinque giornate per persona, facendo pertanto capire come chi sceglie la Val di Sole abbia una maggiore propensione a farlo per un’intera settimana piuttosto che per un semplice weekend. Altro dato interessante: maggiore è la qualità dell’albergo, maggiore è il suo indice di occupazione. Venendo invece ai dati di provenienza dei turisti, si registra, per quanto riguarda il mercato italiano, il netto predominio di Lazio e Lombardia (oltre 200 mila presenze a testa), mentre continua a farsi sentire l’effetto “Napoli” con una crescita della clientela campana pari al 5,3%. In recessione, invece, come peraltro anche nel 2017, la clientela proveniente da Marche, Liguria e Piemonte.

Gli stranieri

Per quanto riguarda la provenienza straniera continua il predominio polacco (193 mila presenze annue per un + 5,7%), ma dati positivi arrivano anche dalla clientela belga (93 mila presenze e +8,5%) e svedese (26 mila unità e +15%). In leggera flessione Germania e Regno Unito, che rimangono comunque il terzo e il quinto mercato turistico, mentre il boom vero e proprio lo registra la Spagna, salita in un anno del 64% sugli arrivi e del 56% sulle presenze. I clienti che rimangono più a lungo sul territorio solandro sono polacchi e irlandesi (quasi 7 giorni di media), mentre gli austriaci prediligono il weekend (2,9 giorni di permanenza).

La clientela italiana in Valle di Sole rimane comunque in netta superiorità rispetto a quella straniera in termini di presenze (1 milione contro 660 mila).

Se consideriamo infine i dati di alberghiero ed extralberghiero (B&B, esercizio rurale, affittacamere, case per ferie, rifugi, campeggi mobili, agritur) il dato rimane in positivo. Rispetto al 2017 i due comparti sono saliti del 2,6% sugli arrivi (oltre 430 mila) e del 4,2% sulle presenze (2.231.503 2).













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