Sanzeno piange Anzelini “papà” dei Nuvola nonesi 

Il lutto. Luigi si è spento a 79 anni dopo lunga malattia: il funerale oggi alle 14.30 nella basilica dei Martiri Anauniensi. Una vita spesa nel volontariato in valle (anche con l’Avis) e nel mondo


Giacomo Eccher


Sanzeno. Dopo una lunga malattia e tanta sofferenza se ne è andato a 79 anni Luigi Anzelini, notissima figura del volontariato alpino, e non solo, in valle di Non e nel Trentino. Oggi, alle 14.30, l’ultimo saluto nella basilica dei Ss Martiri Anauniesi a Sanzeno dove sarà scortato dai tantissimi amici e volontari che con lui hanno condiviso decine di imprese, alcun assolutamente pionieristiche, in zone tra le più disagiate e povere del globo terrestre.

Volontario e organizzatore

Anzelini infatti, nel lontano 1985 all’indomani della tragedia di Stava era stato uno dei fondatori del nucleo Nuvola val di Non, il primo del genere nato in Trentino e tra i primissimi in Italia, gruppo che ha guidato nelle difficili fasi di avvio e per oltre vent’anni assumendo rilevanza anche a livello nazionale per le tante intuizioni che ha messo in campo in quegli anni. Insegnante di laboratorio alla scuola professionale Enaip di Cles, Anzelini aveva una innata dolcezza nel carattere e nel modo di rapportarsi agli alunni ed alle persone con un sorriso sempre accattivante che metteva a proprio agio l’interlocutore. Fin dai temi della scuola oltre alla professione si era dedicato ad interventi di solidarietà sia per quanto riguarda il nostro territorio trentino e nazionale sia in terre lontane. Personalmente lo ricordo negli anni Ottanta impegnato, con i suoi alunni nelle ore dopo scuola nel preparare nel magazzino di Taio alcune casette prefabbricate in legno da offrire ai terremotati dell’Irpinia, a Balvano così come per le altre tante calamità ed emergenze, vedi terremoto del Friuli, che si sono succedute nei decenni.

Solidarietà verso il mondo

Grazie all’amicizia con i vari missionari della valle, in primi Baba Camillo (alias Camillo Calliari, di Romeno) e il vescovo mons Dante Frasnelli (di Dardine) in Perù, non si contano le spedizioni di aiuti e gli interventi curati personalmente da Anzelini nelle varie parti povere del mondo. Come in Perù dove il Nuvola noneso guidato da Anzelini aveva aiutato la ricostruzione della chiesa della Prelatura (equivalente al nostro vescovado) di Huari, sulle Ande, crollata dopo un devastante terremoto. O in Tanzania dove si deve agli alpini di Anzelini la ristrutturazione della scuola primaria di Matembwe, e nel nel vicino villaggio di Lunangali, nel 2009 un magazzino per il gruppo di prevenzione fornendo un trattore Fiat 80/90 con trinciatutto forestale, utilizzato per la realizzazione di sentieri tagliafuoco. Ma anche, in sempre in Tanzania, gli aiuti all’orfanotrofio di Kipenghere di Baba Camillo e la casa di accoglienza per giovani delle suore della Consolata in una zona della Colombia vicino al confine tra Equador e Perù, sulle rive del fiume Potumayo, un affluente del rio delle Amazzoni in una zona tormentata dalla guerriglia tra soldati governativi e trafficanti di droga. Questi sono solo piccoli richiami della attività che Anzelini ha portato avanti, si può dire per tutta la vita, fino a quando le forze glielo hanno consentito, con attività sempre finalizzate a far crescere, tra le popolazioni benificiarie, la capacità di auto aiutarsi per migliorare le condizioni di vita delle varie comunità. Ha pure legato il suo nome all’Avis Alta Anaunia di cui è stato a lungo delegato, ed è stato tra i fondatori e primo presidente del gruppo pensionati ed anziani del comune di Sanzeno dove Anzelini, originario di Fondo si era stabilito dopo il matrimonio con la signora Sandra, un’unione da cui sono nati tre figli. A loro e alla mamma Sandra le più sentite condoglianze del Trentino.













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