la cronistoria 

Progetto mai morto dalla vita travagliata

CLES. L’ipotesi di una galleria sotto il Peller per collegare Cles alla valle di Sole era stata indicata per la prima volta nel 1984 dall’Anas. Come ricorda Mauro Lando nel “Dizionario Trentino” (ed....



CLES. L’ipotesi di una galleria sotto il Peller per collegare Cles alla valle di Sole era stata indicata per la prima volta nel 1984 dall’Anas. Come ricorda Mauro Lando nel “Dizionario Trentino” (ed. Curcu Genovese, 2011), l’opera era infatti prevista nel piano decennale di investimenti statale nella grande viabilità che per quanto riguarda il Trentino prevedeva tra l’altro pure la galleria del Peller. Obiettivo del traforo - questo era scritto nel piano - era il superamento delle difficoltà di mantenimento della strada del Faé verso Mostizzolo. L’avvio del tracciato (come aveva indicato all’epoca assessore comprensoriale noneso all’urbanistica, Giuseppe Wegher,) era da località S. Vito in territorio di Cles e lo sbocco presso Cavizzana, in val di Sole, con un viadotto per raggiungere il versante opposto della valle e collegarsi alla viabilità esistente.

A livello urbanistico la galleria del Peller è stata prevista per la prima volta dal Pup del 1987 e nel 1991 l’ingegner Romolo Maseri, per conto dell’Anas, ha predisposto un nuovo progetto per la Valutazione Impatto Ambientale (Via). I percorsi ipotizzati erano due: uno di 7 km e 150 metri e l’altro di 8 km e 250 metri con gallerie variabili tra i 4 e i 4,5 km. All’inizio degli anni ’90 è stata costituita la società “Traforo Cles-Malé Spa” che vanta tra i soci fondatori la stessa Provincia di Trento, undici Comuni della Valle di Sole (su quattordici), le Funivie Folgarida Marilleva Spa, la Valli di Sole, Pejo e Rabbi Spa, l’Autostrada del Brennero Spa, l’Apt e il Comprensorio della Val di Sole.

Nel 2003, nonostante la variante del Pup mantenesse la previsione del tunnel del Peller, la Provincia ha deciso di lasciar cadere il progetto. In tempi brevissimi la giunta provinciale, ha concordato con il solo Comune di Cles di attivare la procedura di legge che consente la deroga al Prg se il progetto di un’opera difforme viene approvato dalla Conferenza dei servizi. Questa, nell’agosto del 2003, rilevato l’esito negativo della conformità urbanistica del progetto, ha approvato la realizzazione del “preforo” del tunnel corto del Faé. Successivamente il tunnel del Peller è stato cancellato dalla cartografia predisposta per la revisione del Pup. A seguito di vibranti proteste delle istituzioni di valle, nonché di varie categorie economiche e professionali, è stata inserita nella cartografia vigente del Pup una freccia indicante un “collegamento funzionale” tra la due valli, senza specificare di quale collegamento di tratti. Nel novembre 2013 l’assemblea ordinaria dei soci della società “Traforo Cles-Malé spa” ha deciso, all’unanimità, di sciogliere la società, anche in seguito alle difficoltà economiche e finanziarie di uno dei soci fondatori, Funivie Folgarida Marilleva Spa.

Quella del traforo del Peller è un’idea che è sempre stata portata avanti e sostenuta dall’ex consigliere provinciale Flavio Mosconi, che all’inizio degli anni 2000 ha anche raccolto, attraverso un comitato formato ad hoc del quale era promotore, 2.347 firme di solandri favorevoli al tunnel del monte Peller. Sottoscrizioni che avrebbero dovuto portare all’indizione di una consultazione popolare da parte della Comunità di Valle, così come previsto dallo statuto dell’ente. In realtà, l’iter per la consultazione popolare non è mai stato attivato. Adesso sembra che quelle firme tornino in gioco, anche se forse fuori tempo massimo. (g.e.)













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