«Non siamo contrari alla Ciaspolada, ma a buttare soldi» 

Cavareno, Fattor e Seppi rispondono alla Podistica Novella «Respinta l’idea di sfruttare la neve artificiale per il turismo» 


di Fabrizio Brida


CAVARENO. Per la sua quarantaseiesima edizione la Ciapolada, che quest’anno sarà anche Campionato del Mondo, cambierà il suo classico percorso Romeno-Fondo, ma non per il rifiuto a prescindere dei Comuni di Romeno e Cavareno. Questo, in sintesi, il pensiero del presidente dell’Unione dei Comuni dell’Alta Anaunia, nonché sindaco di Romeno, Luca Fattor, che ha voluto chiarire i motivi per cui quest’anno la famosa corsa con le racchette non partirà da Romeno.

«Non siamo contrari alla Ciaspolada in sé, ma all’anello di neve artificiale, poi eventualmente da smaltire, che bisognerebbe preparare tra Romeno e Fondo – commenta Fattor –. Questo comporterebbe una spesa non indifferente, che riteniamo uno spreco».

Dopo l’incontro avvenuto con Gianni Holzknecht, presidente della Società Podistica Novella che da sempre organizza la Ciaspolada, e dopo la lettera pervenuta all’Unione nella quale l’organizzazione spiega che il percorso dovrà essere uguale sia con la neve naturale che con quella artificiale, Fattor ha inviato alla Società Podistica un documento nel quale illustra le proprie condizioni.

«Noi eravamo d’accordo, eventualmente, per l’innevamento artificiale della zona alle Regole di Malosco, poi sfruttabile sia dai turisti che dai residenti – spiega Fattor – e avremmo dato il nostro benestare, confermando il contributo, anche nel caso in cui si fosse proposto il solito tracciato Romeno-Fondo con neve naturale e un percorso alternativo in assenza di neve. Ma nella lettera che ci è stata recapitata si dice che il tracciato doveva essere uno solo. Cosa poi smentita sulla stampa, dove si spiega che i percorsi sono due».

In caso di neve naturale, dunque, Fattor sarebbe stato d’accordo di far partire la corsa da Romeno e l’Unione avrebbe confermato il proprio contributo.

Il discorso, però, non si esaurisce qui, ma è ampio e articolato. A confermarlo è il sindaco di Ruffré-Mendola Donato Seppi, che ripercorre le tappe di una vicenda iniziata nel 2016.

«Allora i Comuni dell’alta Valle di Non si incontrarono con l’organizzazione, cercando di impostare una condizione diversa – racconta Seppi –. L’idea era di aprire a diverse manifestazioni collaterali su tutto il territorio dell’alta valle, non solamente a Fondo, coinvolgendo realtà e sinergie diverse, organizzando mostre di presepi e concerti. A Ruffré, ad esempio, si poteva sfruttare la Villa Imperiale. Nulla di tutto ciò è mai stato fatto, la Ciaspolfest di Cavareno è l’unica iniziativa esterna a Fondo. Ognuno è dunque libero di organizzare ciò che crede in casa propria, che non si aspetti però dei contributi».

Seppi torna poi sulla questione dell’innevamento artificiale che, al termine della manifestazione, a Romeno sarebbe stato smantellato (con i relativi costi) mentre alle Regole di Malosco sarebbe potuto essere sfruttato come percorso innevato da turisti e cittadini. «Buttare 50 mila euro per innevare e poi smantellare, al fine di consentire due ore di manifestazione, sinceramente ci sembrava assurdo» conclude il sindaco di Ruffré-Mendola.

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