Livo, la grandine spazza i meleti 

In 10 minuti circa 40 mm di acqua e ghiaccio: cento ettari distrutti, danni anche a una decina di garage


di Giacomo Eccher


LIVO. Cento ettari di meleti distrutti di cui una parte, almeno una ventina, letteralmente “sfoliati” (in pratica lasciati senza foglie) con un danno che può avere riflessi anche sulla prossima campagna. Questo il primo bilancio tracciato ieri dai vertici del Codipra saliti in sopralluogo nel Mezzalone dove nella serata di giovedì in alcuni minuti, poco più di 10, sono caduti circa 40 mm di acqua e grandine. Una vera bomba d’acqua con tanto di chicchi di ghiaccio che in pochi attimi hanno imbiancato le strade e le campagne, provocando danni anche a una decina di garage a filo strada, invasi dalla pioggia che non trovava via di scampo nelle caditoie stradali incapaci di assorbirne la gran quantità. Ma non solo a Livo: la furia del temporale, partito dalle Maddalene, ha toccato pesantemente anche le campagna di Cis all’imbocco della val di Sole e quindi, ma con minore intensità almeno a stare alle prime stime, i frutteti di Cles in direzione del sobborgo di Dres. La grandine ha invece ripreso furia nel comune catastale di Tassullo danneggiando, in modo molto serio, un’ampia fascia di meleti a monte dell’abitato di Tassullo e Campo verso Castel Valer e la frazione di Pavillo.

«Stiamo ancora verificando la consistenza del danno che in alcune zone è particolarmente grave, in altre un po’ meno, ma si parla in ogni caso di cifre consistenti», riferisce il presidente del Codipra, Giorgio Gaiardelli, che nella mattinata di ieri ha fatto un veloce sopralluogo con alcuni tecnici del Consorzio di difesa per una prima presa d’atto. Come ricorda Gaiardelli, il 95% dei frutticoltori delle zona è coperto da assicurazione e questo dovrebbe consentire di alleviare le preoccupazioni dei molti contadini che ieri si aggiravano sconsolati tra i filari guardano le mele che sembravano colpite da una violenta sassaiola. In questa parte della valle di Non le reti antigrandine (la cosiddetta “difesa attiva”) sono scarse per non dire inesistenti e non si può pertanto sapere come esse avrebbero reagito di fronte a una bufera di una consistenza tale che nessuno in zona ricorda a memoria d’uomo. Qualche preoccupazione in più c’è per la per la Scaf, la cooperativa socia di Melinda dove conferiscono le mele i frutticoltori di Livo e dintorni, e che per il secondo anno consecutivo, dopo il 2017 della grande gelata che aveva ridotto di molto il raccolto, si troverà a dover affrontare un’altra annata commercialmente difficile. «Anche su questo fronte grazie al Codipra c’è la garanzia del fondo mutualistico che copre i danni indiretti che la grandinata arreca al magazzino in termini di oneri finanziari ed amministrativi per il mancato prodotto da lavorare. Un fondo che nella scorsa campagna commerciale il Consorzio di Difesa ha coperto liquidando alle cooperativa nonese oltre 19 milioni di euro», afferma Gaiardelli.

Contadini a parte, il nubifragio dell’altra sera a Livo ha fatto scattare l’allarme dei Vigili del fuoco che sono intervenuti in una decina di abitazioni per liberare i garage invasi dall’acqua mista a grandine. «Molte caditoie sono saltate per la furia dell'acqua, con la grandine che per quantità caduta ostruiva il deflusso: una cosa mai vista», racconta l’ex ispettore distrettuale dei Vigili del fuoco volontari Pierluigi Fauri, che abita proprio a Livo, baricentro della perturbazione che ha dato un brutto segnale alla frutticoltura nonesa in questa fase di mezza estate.

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