L’affluenza per votare il nome sarà un test sull’ok alla fusione 

Il referendum senza quorum. “Borgo d’Anaunia” o “Castel Fondo Malosco”, domenica i cittadini decidono. Il sindaco di Fondo Graziadei: «Siate parte attiva della comunità scegliendo»


Giacomo Eccher


Fondo. Con una lettera agli elettori, il sindaco Daniele Graziadei invita i censiti a recarsi ai seggi domenica prossima 22 settembre. In ballo c’è “solo” la scelta della denominazione che avrà il comune unito che il 1 gennaio 2020 si formerà tra Fondo, Castelfondo e Malosco con in campo due proposte: “Borgo d’Anaunia” (nome proposto dai consigli comunali di Fondo e Malosco) e “Castel Fondo Malosco” avanzata dal consiglio comunale di Castelfondo. Per questo referendum, come è stato ribadito più volte, non c’è quorum per la validità della consultazione e vince la denominazione che prenderà un voto in più dell’altra. In ballo dunque non ci sono numeri da raggiungere ma la posta in gioco – lo fa capire il sindaco Gaziadei – è tutt’altro che secondaria. Si tratta infatti di un vero e proprio test, anche se non dichiarato, sul gradimento popolare della fusione a tre dopo quattro anni dal voto del dicembre 2016 che l’aveva sancita con un’ampia maggioranza di consensi. La scelta di allora ovviamente non è in discussione, ma in quattro anni tante cose sono cambiate. L’1 gennaio prossimo in ogni caso prenderà il via, con un commissario ad hoc e lo scioglimento degli attuali tre consigli, il Comune unico e partire con una bella partecipazione popolare nell’urna per deciderne la denominazione sarebbe un buon viatico per la nuova entità amministrativa che oltre che nell’istituzione deve esser costruita e sentita anche nella comunità.

Tornando alla lettera, Graziadei ricorda il blocco della procedura di fusione causato dal ricorso dei Comuni di Cavareno, Romeno e Ronzone in seguito alla prima proposta di denominazione durante gli ultimi due anni 2017 e 2018, e il gran lavoro svolto dalla sua amministrazione con gli uffici provinciali e regionali, iter finalmente sbloccato dal nuovo assessore regionale gli Enti locali, Claudio Cia. Adesso la parola (leggi voto) torna in mano ai cittadini che presentandosi in buon numero domenica ai seggi nei tre comuni possono dare un segnale importante di condivisione sull’ente che in ogni caso vedrà al luce il primo gennaio 2020. Quanto alla denominazione, la proposta di chiamare il nuovo comune “Borgo d’Anaunia” avanzata dal Consiglio Comunale di Fondo ha motivazione perlopiù storica: Fondo già nel 1516 fu nominata borgata dall’imperatore Massimiliano I d’Asburgo. «Abbiamo quindi voluto partire dalla definizione storica del nostro paese come Borgo e legarla al territorio con il termine Anaunia. Crediamo che questo nome possa identificare al meglio il nostro territorio, oltre a risultare denominazione funzionale e di richiamo turistico per le nostre comunità», scrive il sindaco. E conclude: «Cari elettori ed elettrici, con il vostro voto al referendum confermativo potrete democraticamente scegliere la denominazione del paese in cui vivete. Vi invitiamo quindi ad andare alle urne domenica 22: siate parte attiva della vostra comunità scegliendo il futuro del vostro paese».

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