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«Il Trentino punti sulle varietà autoctone resistenti»

REVÒ. Come ricorda la Fontanari nel volumetto “Trento Città del Concilio”, il vitigno Maor era citato ne “Gli Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia” del 1812 e fino a pochi anni fa era sinonimo...



REVÒ. Come ricorda la Fontanari nel volumetto “Trento Città del Concilio”, il vitigno Maor era citato ne “Gli Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia” del 1812 e fino a pochi anni fa era sinonimo di Valderbara (coltivato nei dintorni di Pergine) e di Verdealbara (coltivato in val Lagarina). L’esame del Dna effettuato dalla dottoressa Stella Grando della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (la stessa che nel 2001 aveva certificato anche l'unicità del Groppello autoctono di Revò), ne ha ora documentato scientificamente la specificità di vitigno autoctono, diverso quindi da ogni altro.

«Per me questo certificato è stato il lasciapassare verso questa nuova avventura. Il Maor oltretutto rappresenta anche un’ottima base per la spumantificazione e questo non può che dare ulteriori prospettive di sviluppo anche in questa direzione ad una produzione che, seppure di nicchia, risulta affascinante anche nella nostra valle» - afferma Lorenzo Zadra.

L'azienda “El Zeremia” un vino da vitigno resistente a bacca bianca lo ha già in produzione da un paio d'anni, lo Johanniter, vitigno storico resistente ottenuto nel 1968 in Germania (Friburgo): ottima resistenza al freddo, ai danni da botrite, da peronospera e da oidio, quindi con trattamenti annui tra lo zero e al massimo uno o due in anni a condizioni meteo particolari. «Una lezione che il Trentino dovrebbe saper cogliere sviluppando anche qui la ricerca sulle varietà storiche autoctone resistenti come è stato fatto in Germania per lo Johanniter, un bianco di montagna che al palato ricorda il Pinot Grigio ed il Riesling con note di mela cotogna come recita la scheda di PIWI Trentino sulle varietà resistenti. Sarebbe questa la strada su cui puntare in futuro» - conclude Zadra.

Una storia dunque che Lorenzo Zadra cerca di riannodare risalendo fino alle origini, se pensiamo che la cantina sociale di Revò in Trentino è stata la terza che è stata fondata in ordine di tempo (22 settembre 1893) dopo quelle di Riva del Garda (2 luglio 1893) e di Borgo Valsugana, dieci giorni dopo. (g.e.)















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