Il piccolo rivoluzionario raccontato dagli studenti 

Lo spettacolo. Presentato il lavoro teatrale realizzato dagli studenti del Comprensivo di Taio basato sulla tragica storia di Iqbal Masih, 12enne pakistano assassinato il giorno di Pasqua


Fabrizio Brida


Taio. Quella di Iqbal Masih è la storia di un bambino pakistano che, costretto a lavorare come schiavo in una fabbrica di tappeti per 14 ore al giorno, ha saputo ribellarsi e organizzare la sua lotta contro lo sfruttamento del lavoro minorile. Grazie a lui, che ha portato il suo racconto in tutto il mondo insieme all’Unicef, circa tremila piccoli schiavi sono riusciti a uscire dal loro inferno. Il giorno di Pasqua del ’95, però, Iqbal è stato assassinato mentre stava andando in chiesa in bicicletta. Aveva 12 anni.

Una storia cruda, vera, che fa riflettere. Una storia che venerdì prossimo alle 20.30 sarà portata in scena sul palco di Taio dai 24 ragazzi del laboratorio di teatro dell’Istituto comprensivo di Taio, diretto dalla docente Mimmi Vinotti. Ad affiancarla Barbara Widmann e Nadia Emer del gruppo teatrale “Moreno Chini”, che hanno dato una gran mano.

Lo spettacolo

“Il piccolo rivoluzionario” è il titolo dello spettacolo, ideato e diretto in regia dai professionisti Elena Galvani e Jacopo Laurino, che vedrà protagonisti i giovani attori al termine di un percorso formativo, riguardante sia l’aspetto teatrale, sia quello di approfondimento di tematiche sensibili. Il progetto si è declinato anche con tre giorni di “full immersion”, durante i quali gli studenti hanno lavorato insieme e fatto gruppo. Da sottolineare, poi, la bella collaborazione con i ragazzi del laboratorio di arte e immagine dell’Istituto Comprensivo di Cles, guidato dalla professoressa Martina Malpaga, che hanno realizzato le scenografie, trasformando il palco in un grande telaio.

«Mi preme sottolineare il valore della tematica, che ha rinforzato il percorso scolastico di crescita – ha dichiarato la dirigente scolastica Roberta Gambaro –. Per quanto riguarda la partecipazione dei ragazzi al progetto, i numeri sono in crescita, a conferma del fatto che si tratta di una proposta estremamente positiva».

Percorso, quello teatrale, che viene realizzato in collaborazione con il Comune di Predaia. «Per i ragazzi è un’esperienza costruttiva ed è importante anche il fatto che si siano allargati gli orizzonti con il coinvolgimento dell’Istituto di Cles. L’unione fa la forza», ha commentato l’assessore alla cultura Elisa Chini. «Siamo contenti perché i numeri aumentano anno dopo anno e perché la collaborazione tra Comune e scuola sta proseguendo in maniera prolifica su vari livelli», ha aggiunto il sindaco Paolo Forno.

Grande entusiasmo

Entusiasti i ragazzi che saliranno sul palco venerdì prossimo, interpretando dei loro coetanei e dando vita a una rappresentazione corale in cui tutti saranno protagonisti. «È un’esperienza che ci ha insegnato molto e ci ha fatto riflettere – ha detto Beatrice –. È bello, poi, riproporre un tema così profondo per farlo conoscere agli altri». «Non è facile mettersi in gioco e darsi da fare, ma con impegno si ottengono belle soddisfazioni», ha ricordato Christian. Claudiu, che ha realizzato il disegno del manifesto, rivela come sia soddisfacente vedere il pubblico applaudire. «Ripaga di tutto il lavoro svolto – afferma –. Per l’immagine del manifesto, invece, ho provato a immergere lo spettacolo nel disegno». Riccardo, Giulia, Luca e un’altra Beatrice hanno posto l’accento sull’aggregazione, sul condividere l’esperienza. «Così impariamo a stare insieme», hanno detto in conclusione.













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