Finalmente riaperta la strada comunale per Maso Trentini 

Sporminore, l’isolamento della famiglia Uguzzoni a causa di una frana sulla carreggiata è durato quaranta giorni


di Giacomo Eccher


SPORMINORE. Dopo 40 giorni è finalmente terminato l’isolamento di Maso Trentini, in territorio di Sporminore nella valle dello Sporeggio. Ieri il Comune ha provveduto, dopo aver ottenuto le vaie autorizzazioni, ad asportare dalla carreggiata la frana caduta con le intense piogge di fine ottobre, la frana che impediva il passaggio ai veicoli, costringendo Josè Uguzzoni e la sua famiglia a lasciare l’automezzo ad oltre 200 metri dall’abitazione che doveva raggiungere a piedi con tutti i pericoli e rischi del caso al buio.

Un bel sospiro di sollevo dunque per questa famiglia, con il padre che ogni giorno deve recarsi a Trento dove è impiegato in un ufficio pubblico e la figlia minore che frequenta la scuola a Mezzolombardo.

La vicenda della famiglia Uguzzoni è stata seguita puntualmente dal nostro giornale e su un tg della Rai oltre ad aver suscitato innumerevoli commenti sui social registrando moltissimi attestati di solidarietà alla famiglia rimasta isolata nel maso dove c’è anche una piccola fattoria con due cavalli Avelignesi, due pony, conigli, galline, oche, ecc..

Un disagio enorme dunque per i residenti costretti a percorre l’ultimo tratto di strada a piedi ed al buio con tutte le condizioni climatiche sia al mattino presto che alla sera.

Come si ricorderà tutto era iniziato nella notte tra i 29 ed il 30 ottobre scorsi quando da una proprietà a monte si era staccata una frana con alcune decine di metri cubi di materiale e di piante finite sulla strada, l’unica che collega Maso Trentini a Maso Milano ed a Sporminore. La strada in quel tratto è molto stretta e scorre a mezzacosta su un pendio in mezzo alla campagna. Subito i proprietari avevano allertato l'amministrazione comunale e la Protezione civile ed i vigili del fuoco su mandato del sindaco di Sporminore, Giovanni Formolo, erano intervenuti per rimuovere alcune ramaglie e aprire un passaggio sulla frana ma solo pedonale. Per poter liberare in modo stabile e sicuro la strada e quindi revocare la propria ordinanza di chiusura che aveva prontamente emesso, il sindaco Formolo aveva chiesto l'intervento tecnico del geologico provinciale che aveva rilevato una criticità perché la frana sembrava ancora in movimento e quindi bisognava attendere una fase di assestamento. Poi erano subentrate altre complicazioni perché la frana era caduta da un terreno che non si poteva toccare perché non si sapeva a chi chiedere l'autorizzazione trattandosi di una proprietà finita in un fallimento ed attualmente in capo ad un Istituto bancario trentino. Ora a quanto pare la situazione si è sbloccata ed almeno per i mesi invernali (con il terreno stabilizzato dal gelo) il versante franoso sembra sicuro. In primavera poi si vedrà. “Ringrazio tutti quelli che a vario titolo di sono dati da fare per sbloccare la vicenda: la prospettiva di dover affrontare tutto l'inverno isolati era allarmante - afferma il capofamiglia che finalmente può raggiungere il maso con il suo fuoristrada. Un'esperienza, quella di rimanere isolati, che la famiglia Uguzzoni aveva sperimentato nel 2012 quando una frana come quella di quest’anno li aveva costretti a passare l’inverno da novembre a maggio, senza poter usare l’automobile.













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