IL PIANO

Mobilità, il futuro è del treno 

Gli obiettivi sono togliere le auto dalla fascia lago e dai centri urbani, sempre più pedonalizzati



ALTO GARDA. Presentato ufficialmente l’abbozzo di quella che potrebbe essere in futuro la mobilità altogardesana. Il primo appuntamento partecipativo previsto dalla legge e necessario ai fini dell’adozione dei due piani stralcio che faranno parte del “Piano Territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro” (Ptc) è avvenuto nella serata di venerdì alla presenza del presidente della comunità di Valle Mauro Malfer e dell’architetto Gianfranco Zolin insieme alla dottoressa Fiorenza Tisi.

Spiccano immediatamente i concetti di mobilità leggera e sostenibile con potenziamenti e investimenti sulle ciclabili, spazio alla ferrovia, agli hub o snodi per intrecciare mobilità pubblica/privata al car sharing elettrico, bike sharing, autobus e quant’altro serva a muoversi nel territorio riducendo il carico veicolare e antropico oltre a parcheggi intelligenti e software gestionali ad hoc.

Sono stati introdotti i concetti di nuovi bisettrici e nuovi flussi in ottica e valenza europea con analisi e progettazioni di interconnessioni lacustri e ferroviarie (Monaco - Garda). Sono inoltre stati inseriti temi già presenti nel dibattito politico degli ultimi anni come la volontà di realizzare la bretella con rotatoria di Torbole in zona Conca d’Oro con annesso parcheggio sotterraneo per liberare la fascia lago dalle autovetture.

Insomma, un Alto Garda che guarda al futuro della mobilità intrecciando il meglio delle tecnologie e delle strategie viabilistiche attualmente realizzabili. Il processo di partecipazione è stato attivato dall’Autorità per la partecipazione locale (Apl) che ne garantisce l’indipendenza e l’imparzialità.

Al responsabile del Servizio Pianificazione della Comunità, l’architetto Zolin, il compito di illustrare quanto messo su carta e che sarà oggetto di dibattito partecipato nei prossimi incontri. «Siamo partiti - ha spiegato Zolin - dal documento preliminare sulla cui base sono state poste le basi dei due piani stralcio. L’obiettivo - chiarisce l’architetto - è quello di ampliare le zone pedonali per dare maggiore qualità agli insediamenti con connesso ampliamento della mobilità dolce. Si vorrà potenziare il trasporto pubblico attraverso la realizzazione di un collegamento ferroviario sull’asse Brennero-Garda a cui interconnettere collegamenti interurbani e navali».

Per fare questo si dovranno progettare nuovi flussi viabilistici e individuare quelli che saranno gli hub intermodali. «Attualmente - ha sottolineato Zolin - la nostra mobilità non ha una gerarchia e dovremmo crearla, vorremmo inoltre togliere traffico dalla fascia lago per spostarlo in maniera baricentrica tra Arco e Riva in parcheggi di attestamento da cui poi direzionare i flussi. Si va verso una città sempre più pedonale e a misura di disabili».

Il collegamento ferroviario avrà il suo terminal a Porto S. Nicolò e verrà messo in connessione con uno scalo, da realizzare ex novo, di Navigarda. La ciclopista del Garda sarà inserita nell’Eurovelo 7 che dal nord della Norvegia conduce a Malta. I prossimi due incontri partecipativi si terranno alla Casa Sociale di Vigne (30 agosto ore 20) e all’interno della Centrale di Fies a Dro (2 agosto ore 20). (l.o.)













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