Mezzocorona, la funivia in funzione più sicura 

L’intervento. I lavori di revisione sono stati ultimati nei tempi previsti e ieri l’impianto è stato riaperto. Tra qualche giorno sarà pronta anche la stazione a valle. Hauser: «È uno spettacolo»



MEZZOCORONA. Puntuale, nei tempi previsti, ha riaperto ieri la funivia di Mezzocorona, dopo meno di un mese di lavori di “revisione”. Sono stati cambiati alcuni cavi e sistemati altri componenti della struttura, per garantire ovviamente sicurezza e funzionalità dell’impianto. Per il momento c’è ancora l’accesso provvisorio, ma entro pochi giorni – domani o al massimo martedì, secondo le previsioni – sarà riaperta anche la stazione a valle, dopo i lavori di riqualificazione.

«È uno spettacolo, siamo molto orgogliosi – dice il sindaco Mattia Hauser – abbiamo utilizzato materiali delle nostre zone: porfido e legno. E poi anche il vetro, per dare più luce: la nuova stazione è proprio da vedere». Un miglioramento estetico e funzionale, che vuole essere un primo biglietto da visita per chi decide di salire verso il Monte, l’area naturalistica che è il vero vanto di chi vive a Mezzocorona. Sull’esterno è stata realizzata una nuova pannellatura con un nuovo portale d’ingresso. Sia all’esterno sia all’interno sono stati posati degli schermi, con informazioni di servizio come orari, meteo e altri avvisi, ma anche l’indicazione di eventi culturali e turistici. Un nuovo punto d’accoglienza, sull’esterno della stazione, è stato pensato proprio per i turisti. Intanto a Mezzocorona c’è attesa per conoscere il nome del professionista che si occuperà nei prossimi mesi di progettare la riqualificazione del Monte.

Un intervento epocale per il paese, con la speranza che in realtà le ricadute economiche e turistiche coinvolgano poi l’intera piana Rotaliana e la provincia di Trento. La nuova stazione alla funivia è quindi solo il primo passaggio, il più immediato da realizzare con fondi comunali e qualche contributo esterno (dal Bim e dall’Unione europea, attraverso il progetto Leader). D.E.















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