Soluzione lontana per gli ambulatori al San Giovanni

MEZZOLOMBARDO. Il blackout elettrico di due giorni fa negli ambulatori dei medici di base in via Manzoni ha messo in evidenza la situazione, che senza voler infierire troppo possiamo definire confusa,...


Marco Weber


MEZZOLOMBARDO. Il blackout elettrico di due giorni fa negli ambulatori dei medici di base in via Manzoni ha messo in evidenza la situazione, che senza voler infierire troppo possiamo definire confusa, inerente la futura organizzazione del presidio ospedaliero San Giovanni, inaugurato lo scorso anno. Come scritto ieri, a partire da domani gli ambulatori di via Manzoni saranno direttamente gestiti dal Comune di Mezzolombardo, al quale i medici di famiglia che qui hanno l’ambulatorio principale andranno a pagare l’affitto. Ma c’è un però: nell'organizzazione del presidio ospedaliero San Giovanni sarebbero previsti anche degli spazi riservati ai medici di base, secondo un protocollo definito “aggregazione funzionale territoriale” (in sigla Aft).

Il protocollo

Questo protocollo prevede che i medici di base debbano garantire una presenza costante giornaliera di 12 ore anziché le otto attuali. I medici di base, però, sono contrari e sostengono che queste aggregazioni (le Aft) non rispondono né al contratto di lavoro né agli accordi che erano stati sottoscritti nel 2013 e poi integrati nel 2017 dalle rappresentanze sindacali e dalla Provincia. Sono stati fatti diversi incontri per cercare di sbrogliare questa matassa, uno dei quali pochi giorni fa, ma ad oggi la quadratura del cerchio non è stata ancora trovata. Per il momento quindi per i pazienti nulla cambia: gli ambulatori medici di via Manzoni continueranno a essere (per quanto tempo non si sa) il punto di riferimento per i totali circa seimila pazienti degli attuali sei medici di famiglia che qui hanno il loro ambulatorio principale oppure quello secondario. Quello che cambia è solamente che da domani la gestione dei locali è in mano al Comune di Mezzolombardo, che peraltro è proprietario dell'immobile.

Disagi per gli anziani

La voltura della corrente elettrica è stata fatta e le pulizie torneranno ad essere fatte regolarmente. Se poi un giorno l’Azienda sanitaria provinciale riuscirà a trovare l’accordo con i medici di base per dare avvio all’aggregazione funzionale territoriale, allora è logico aspettarsi che gli ambulatori dei medici di famiglia verranno trasferiti nei locali già predisposti nell’ala est a pianterreno del presidio ospedaliero San Giovanni. Ci sembra opportuno sottolineare, per dovere di cronaca, che i medici di base o quantomeno buona parte di essi non ci risulta parteggino per quest’ultima soluzione. Inoltre ha e avrà un peso quello che ci ha detto il dottor Marco Mazzoni: «Molti pazienti anziani hanno difficoltà a muoversi e preferirebbero che i nostri ambulatori rimanessero qui in centro paese».













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