Oratorio di Lavis, in consiglio l’idea della Civica

Lavis. Arriva in consiglio comunale la discussione sul futuro dell’oratorio: se ne parlerà domani. La Lavis Civica ha proposto un ordine del giorno dopo la notizia che i padri canossiani lasceranno...



Lavis. Arriva in consiglio comunale la discussione sul futuro dell’oratorio: se ne parlerà domani. La Lavis Civica ha proposto un ordine del giorno dopo la notizia che i padri canossiani lasceranno definitivamente Lavis a settembre (Trentino del 18 maggio). «Questo ordine del giorno ha lo scopo di stimolare la discussione e il confronto in seguito a questa triste notizia», spiegano i consiglieri Roberto Piffer e Andrea Zanetti. «La decisione assunta dalla casa madre della congregazione avrà sicuramente conseguenze inevitabili sul piano pastorale, ma queste non riguardano direttamente la pubblica amministrazione. Non possiamo però sottovalutare le possibili conseguenze sul futuro dell’oratorio lavisano che da sempre costituisce un punto di riferimento per le attività dei nostri giovani, spesso anche in collaborazione con il Comune. Dato che l’immobile rimarrà “sguarnito” dei suoi tradizionali inquilini, il rischio è che la proprietà decida destinazioni d’uso diverse dalle attuali, a scapito di quella funzione sociale che oggi l’oratorio rappresenta per i nostri giovani. Ma anche per le associazioni che ne utilizzano ad esempio il salone principale».

La preoccupazione della Civica è in realtà la stessa di molti cittadini di Lavis. Forse l’esempio più sincero è quello di un bimbo di quarta elementare che ha pensato di fondare un’associazione con i suoi compagni di classe, proprio per chiedere ai padri di rimanere a Lavis. Purtroppo è difficile che tutti questi sforzi – compresi quelli dei consiglieri – possano avere un risultato positivo. Perché le motivazioni dell’addio sofferto a Lavis sono legate a un crollo nelle vocazioni che non lascia alternative. La proposta della Civica che almeno un canossiano rimanga a presidiare Lavis ha un problema: i padri hanno fatto professione di vita comunitaria e non possono quindi vivere soli, se non per un periodo limitato. E proprio questo potrebbe succedere a Lavis: uno dei canossiani potrebbe rimanere qualche mese in più, per fare una sorta di passaggio di consegne con i volontari che continueranno a gestire l’oratorio. D.E.















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