Nicolussi: «La minoranza fa danno al proprio paese» 

La replica. Il sindaco di Molveno negli ultimi due anni è stato bersagliato dagli attacchi della opposizione. Eppure, dice Nicolussi snocciolando i risultati, questa amministrazione opera bene


ELENA BAIGUERA BELTRAMI


MOLVENO. Nonostante Molveno sia il comune fiorito più bello d’Italia, nonostante lo svuotamento del lago abbia varcato la soglia della Biennale di Venezia quale opera meritoria per la cura del paesaggio e nonostante molte voci di bilancio abbiano triplicato l’attivo rispetto al passato, non c’è pace in Comune.

Contro il gruppo consiliare di maggioranza e contro il sindaco in particolare, l’ingegner Luigi Nicolussi, sono partite tra il 2017 e il 2018 ben 5 interrogazioni provinciali a firma di Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle e nella sede comunale è arrivata perfino la Procura della Repubblica, per contestazioni su presunti interessi sul Prg. Il tutto è puntualmente riportato alle pagine 6 e 7 del Bollettino comunale di dicembre 2018.

Inoltre, notizia dell’ultima ora, il capo Ufficio tecnico del Comune, dopo una serie di conflitti interni con l’attuale maggioranza, si è licenziato. Eppure questa maggioranza è stata eletta con circa il 60% dei consensi, ma a quanto pare il gruppo dirigente delle passate amministrazioni, che ha governato Molveno per quasi vent’anni, non si è mai dato per vinto.

Sindaco Nicolussi, perché tutta questa acredine?

«Guardi, dirle che riesco a trovare una ragione di questa feroce opposizione, che sta oltretutto bloccando molte opere di rilevanza per la comunità, è impossibile – risponde pacato -. Credo che la nostra amministrazione stia operando bene, anche in termini riscontri economici. L’incasso dalla gestione dei parcheggi “Spiaggia” passa da 141.000 euro del 2014 a 420.561 euro del 2018, la SITM la società partecipata del Comune, braccio turistico della zona spiaggia che gestisce piscina, spiaggia, barche, palazzetto dello sport, tennis, bar, passa da un bilancio di 1,5 milioni a 3 milioni di bilancio, stiamo lavorando con le Funivie Molveno-Pradel delle quali il Comune è azionista di maggioranza per creare una serie di strutture innovative per famiglie che portino clientela anche durante la stagione invernale, senza contare le opere pubbliche messe in campo. Certo che lavorare quando una opposizione arcigna ti blocca senza motivazione la copertura di una parte della piscina, o il centro benessere, non è facile».

Ma aldilà di tutto lei quando incontra i suoi cittadini che percezione ha rispetto al gradimento della vostra amministrazione?

«Ho rapporti ottimi e cordiali con tutti, ma la cosa spiacevole e che mi preoccupa un po’, è l’immagine di Molveno, oltre che in modo più marginale quella del sottoscritto, che in qualità di ingegnere è stato accusato in modo pretestuoso, di ogni sorta di conflitto di interesse, mentre mi sono sempre attenuto ai regolamenti. Anche con il geometra dell’Ufficio tecnico abbiamo tentato di dirimere regolamenti alla mano, una serie di questioni riguardo al suo incarico e si è scatenata una guerra interna. Ma, guardi, alla fine non è nemmeno questo il punto».

E qual è allora il punto, signor sindaco?

«L’opposizione fa l’opposizione ed io lo capisco, ma non fino al paradosso di arrecare dei danni al proprio paese per mettere in crisi la maggioranza. Questo non lo accetto e a quanto mi risulta da riscontri verbali e dalle lettere arrivate in Comune, non lo vogliamo nemmeno i cittadini di Molveno».













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