Nelle scuole cembrane insegnano la futurologia 

È in corso la formazione degli insegnanti, poi toccherà agli alunni di prima media Patrizia Filippi, Comunità di Valle: «Un modo per evitare lo spopolamento» 


di Daniele Erler


VALLE DI CEMBRA. Si può insegnare il futuro? E lo si può fare, soprattutto, a ragazzi che hanno 11 o 12 anni? È quello che si sono chiesti in valle di Cembra. E la risposta è in un corso di formazione in “futurologia”, approvato attraverso il piano giovani. Partito nei giorni scorsi, sta coinvolgendo per ora gli insegnanti, ma arriverà presto anche nelle aule delle prime medie a Cembra, Verla, Segonzano e Albiano.

È una sfida che può sembrare lontana dalla realtà, ma che al contrario affronta una questione che qui in valle è sentita con tutta la sua forza: bisogna riuscire a immaginare una prospettiva diversa dallo spopolamento. Partire dai giovani – e dai giovanissimi – per far diventare la val di Cembra una terra proiettata al futuro, non solo al passato. Per convincere, così, i ragazzi a restare, inventandosi qui il loro lavoro.

È la prima volta in Trentino che un “laboratorio di futurologia” si rivolge alle prime classi delle scuole medie: l’idea ha unito la Comunità di valle e i rappresentanti che siedono al Tavolo giovani. Il progetto ha l’obiettivo di supportare gli alunni delle prime medie «nella creazione di possibili scenari futuri nel mondo del lavoro e della loro vita, analizzando quali passaggi e strategie potranno far parte del loro futuro personale e professionale, sia come individui sia come cittadini», come si legge nella scheda di presentazione del progetto. È un modo per preparare i ragazzi ad affrontare le trasformazioni in corso.

In val di Cembra saranno coinvolti gli insegnanti, gli alunni e i genitori, guidati da “Skopìa”, la prima agenzia di “servizi di anticipazione” esistente in Italia, nata dall’Università di Trento. «Siamo in una fase di grandi cambiamenti: tecnologici, culturali e sociali – spiega Roberto Poli, presidente di “Skopìa” e titolare di una cattedra Unesco sui “sistemi anticipanti” –. Tutti questi cambiamenti avvengono in contemporanea e generano una situazione di incertezza e disorientamento. Oggi come non mai è fondamentale imparare a guardare avanti per cercare di capire le tendenze del periodo e scegliere la propria posizione. Così come cambia tutto il resto, anche la scuola dovrà cambiare. I lavori di domani saranno diversi dai lavori di oggi e sarà necessario prepararsi alle novità».

Patrizia Filippi, vicepresidente della Comunità di valle, spiega il motivo che sta spingendo la val di Cembra a investire su questo percorso: «Da metà degli anni Settanta a oggi stiamo assistendo a una decrescita della popolazione nel territorio della nostra valle che si attesta oltre il 33% – dice Filippi –. I nostri giovani hanno bisogno di consapevolezza e possono essere guidati attraverso il percorso di futurologia a ricercare e individuare le competenze che possano farli diventare adulti di successo». Convincendoli, così, a investire sulla propria valle, ostacolando lo spopolamento.

«Vedere il futuro e anticiparlo – conclude Filippi – è una competenza che oggi ogni individuo dovrebbe fare propria. E, se ci prepariamo, nei territori di montagna potremo trarre beneficio da questa fase di imprevedibilità».

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