Lavis, applausi alla banda che suona il rock

LAVIS . “La mia banda suona il rock”, solo che Eugenio Finardi non c’entra e la banda sociale è quella di Lavis. Il maestro Adriano Magagna si è divertito nell’ennesima opera di trasformismo: la...


di Daniele Erler


LAVIS . “La mia banda suona il rock”, solo che Eugenio Finardi non c’entra e la banda sociale è quella di Lavis. Il maestro Adriano Magagna si è divertito nell’ennesima opera di trasformismo: la banda – quella che di solito suona le marcette durante le comunioni e le parate ufficiali – ha chiuso domenica la 22esima edizione dei Porteghi e Spiazi trasformandosi in un complesso rock e blues. Rolling Stones, Led Zeppelin, Bob Dylan, Wilson Pickett, Bb King, Steve Ray Vaughan, Little Richard, Zz Top e Neil Young, tutti ri-arrangiati per i fiati della banda e per chi si è esibito con loro: un gruppo trentino (voce, basso, tastiere e chitarra), i Blues Cousins, con alla batteria lo stesso maestro Magagna. Fino a quando a metà concerto si è unito al gruppo John Salvaterra, cantante canadese che vive a Cles e ha la particolarità di parlare in due sole lingue: l’inglese e il noneso. “Rock ‘n’ roll is here to stay”, ha cantato: il rock n roll è fatto per resistere. È stato forse il momento più bello della tre giorni di festa lavisana, lo scorso weekend. La missione di Magagna è la stessa da quando è maestro della banda di Lavis, ormai dal 2011.

«In passato le bande avevano essenzialmente una funzione sociale, io voglio riscoprire anche quella musicale», aveva detto tempo fa il maestro, in un’intervista al Trentino. Perché per suonare non basta leggere uno spartito, ma si deve imparare a interpretare generi diversi. E così nell’ordine la banda ha fatto da supporto a un gruppo metal, al rock demenziale degli Articolo trentino e a un tributo ai blues brothers. Fino ad arrivare all’evoluzione rock and blues, con un repertorio di circa due ore, un’immersione nella storia della musica portata sul palco alle Feste vigiliane di Trento e poi in casa, ai “Porteghi e Spiazi”.













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