La Coop di Terlago punta al negozio Sait di Vezzano 

Il processo di fusioni non si è ancora concluso: trattative ormai a buon punto Il presidente Mosna: aumentare le superfici di vendita per contenere i costi


di Mariano Bosetti


TERLAGO. Per la Famiglia Cooperativa Terlago Monte Bondone il processo di fusione non è ancora concluso: infatti già nell’assemblea dei soci del 2016 (concetti ribaditi poi nel 2017) il presidente Mariano Mosna aveva evidenziato che con 6 piccoli negozi l’unica strada per contenere i pesanti costi di gestione consisteva nell’aumentare il fatturato, che poteva trovare la necessaria concretizzazione sia con la fedeltà dei soci ma anche con l’aumento delle superfici di vendita. Da qui l’inizio delle trattative con il Sait per l’acquisto del suo punto di vendita di Vezzano e pare che ormai la soluzione sia vicina. D’altro canto - come ha sottolineato il presidente Mosna - la Famiglia Cooperativa Terlago-Monte Bondone presenta un quadro economico di tutto rispetto a partire dalla solidità economico patrimoniale, oltre all’aumentata base sociale (1.386 soci), confortata dal mantenimento della fedeltà che ha raggiunto il 67% e dalle facilitazioni ai soci.

Tutto questo in un quadro in cui il mondo della Cooperazione trentina sta cercando a vari livelli, a partire dalla rivoluzione al vertice con la neopresidente Mattarei, di cambiare passo per affrontare le nuove sfide di un’economia, in cui comunque il sistema cooperativo è chiamato a svolgere un ruolo di primo piano in sintonia con i principi della sua storia. Uno dei settori sotto la lente d’ingrandimento è quello relativo alle cooperative di consumo e proprio in Valle dei Laghi si è assistito nel giro di un ventennio a una radicale trasformazione, che ha determinato da una parte importanti progetti di fusione e dall’altra il mantenimento, soprattutto attraverso le facilitazioni dei negozi di vicinato, dei piccoli negozi di paese, assecondando così quel fondamentale principio di servizio commerciale con finalità sociali, che lo lega fortemente al periodo originario del fondatore don Lorenzo Guetti.

Agli inizi del ‘900 erano una quindicina circa le famiglie cooperative in valle (da Sopramonte Vigo Cavedine), gran parte delle quali nella seconda metà del ’900 hanno dovuto chiudere i battenti. Sul finire degli anni ’90 la soluzione delle fusioni fermò questo lento declino: nella parte meridionale della valle si costituì la Famiglia Cooperativa Valle di Cavedine (Cavedine-Vigo Cavedine-Brusino-Lasino e Calavino), a nord appunto la Terlago Monte Bondone, dapprima con la fusione fra quella di Terlago e Sopramonte e successivamente con Vigolo Baselga e il Magazzino Sociale di Cadine.

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