incontro stasera in biblioteca  

L’origine dei toponimi di Cavedine e Madruzzo 

CAVEDINE. L’appuntamento sulla “Toponomastica”, previsto per l’inizio di giugno e cancellato per motivi organizzativi, viene riproposto questa sera nella sala riunioni della biblioteca di Cavedine...



CAVEDINE. L’appuntamento sulla “Toponomastica”, previsto per l’inizio di giugno e cancellato per motivi organizzativi, viene riproposto questa sera nella sala riunioni della biblioteca di Cavedine alle 20.45. La relatrice di “La toponomastica in provincia di Trento: i nomi di luogo di Cavedine e Madruzzo” – è Lydia Flöss della Biblioteca della Soprintendenza provinciale per i beni culturali. L’iniziativa è curata dall’associazione “Madruzzo ‘500” di Calavino con la biblioteca “Valle di Cavedine” nell’ambito del progetto “La trasformazione del territorio dall’Ottocento ad oggi”. Il tema della toponomastica in valle di Cavedine non è nuovo, visto che nel 1990 è stato pubblicato il primo volume del Dizionario Toponomastico Trentino, che raccoglie appunto circa 1.800 toponimi degli ex-comuni di Calavino e Lasino e del comune di Cavedine. La toponomastica, in virtù delle iniziative portate avanti dagli esperti del “Progetto Scuola” del Centro Studi Judicaria, è argomento usuale per le classi delle medie di Cavedine in quanto l’approccio didattico della materia porta a sviluppare significativi agganci pluridisciplinari di tipo linguistico-etimologico, storico/geografico, tecnico/scientifico, urbanistico/paesaggistico: insomma una miniera di informazioni e competenze, che permettono di conoscere il territorio e le sue trasformazioni nel tempo. Data la fondamentale funzione della toponomastica nell’orientamento sul territorio, suscita interesse l’approfondimento della vecchia cartografia e nello specifico la mappa della divisione territoriale fra i comuni di Calavino e Lasino/Madruzzo a seguito della rottura del “Patto d’Unione” del 1767 (uno dei rarissimi esempi a livello provinciale). Si potrebbe definire per l’impianto grafico usato nella cartina dall’anonimo autore una mappa “naif”, dove l’individuazione dei luoghi è rappresentata (e sta qui il notevole valore storico-documentario) dall’inserimento dei toponimi: se ne contano ben 88, parte dei quali conosciuti ed usati dalla gente locale fino ad alcune decine d’anni fa. (m.b.)













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