Lavis. Potrebbe essere doloso l’incendio che è scoppiato a Lavis martedì sera, lungo il torrente Avisio, nella zona del cosiddetto Zambel, poco lontano dalla diga di San Giorgio. A dare l’allarme sono stati i cittadini che vivono in piazza Loreto: hanno chiamato la centrale unica d’emergenza a Trento quando hanno sentito l’odore di bruciato. Erano esattamente le 21 e tre minuti quando sono stati allertati i vigili del fuoco di Lavis con la chiamata selettiva. In totale sono intervenuti 15 volontari. Sul posto anche il sindaco Andrea Brugnara che ha seguito tutte le operazioni. L’incendio aveva già investito una superficie di circa 60 metri quadri e rischiava di propagarsi ulteriormente: l'intervento immediato è stato decisivo per evitare danni ben più ingenti di quelli che vi stiamo raccontando.

Le fiamme sono partite da alcune ramaglie che erano state trasportate dal torrente e si erano accumulate in un mucchio, durante la tempesta Vaia di fine ottobre. È ancora presto per avere la certezza sulle cause: le indagini sono ancora in corso e sono coordinate dal corpo forestale. Viste le caratteristiche di quanto accaduto, è comunque probabile che si sia trattato di un incendio doloso. Le fiamme sono partite in una zona del greto del torrente che normalmente non è accessibile al pubblico, per questioni di sicurezza. È però uno degli scorci più affascinanti del paese e quindi succede spesso che qualcuno si avventuri in esplorazione, soprattutto quando le giornate sono molto calde. I vigili del fuoco hanno vinto le fiamme senza troppe difficoltà, anche se la zona non era raggiungibile con gli automezzi. Hanno utilizzato una motopompa per attingere, con una condotta, direttamente dall’acqua dell’Avisio. Nel frattempo il fumo si era propagato, con l’odore di bruciato che per qualche ora si è sentito molto chiaramente in tutto il paese di Lavis. D.E.