In mostra 33 declinazioni di Teroldego 

Ci sarà anche quella analcolica al Settembre rotaliano, che inizia venerdì a Mezzocorona. Dove, oltre al vino, c’è molto altro


di Daniele Erler


MEZZOCORONA. Toccando ferro, quella di quest’anno sarà una grande annata per il vino Teroldego, dicono i contadini osservando l’uva nei campi. Per questo, a pochi giorni dalla vendemmia, ha ancora più senso la festa di Mezzocorona, al via venerdì: il “Settembre rotaliano”, la manifestazione con cui il paese celebra il suo “principe dei vini”, in tre giorni pieni di degustazioni, gastronomia, musica e iniziative culturali. Il tutto con più di 400 volontari impegnati e la regia della Pro loco. Quest’anno c’è una novità, nella mostra allestita come sempre a palazzo Conti Martini: oltre alle 33 etichette di Teroldego di 20 produttori diversi, e le 12 grappe proposte da sette distillerie, ci sarà anche la possibilità di bere il cosiddetto vinato. Una sorta di sciroppo di Teroldego, assolutamente analcolico: adatto a chi non può o non vuole bere alcolici. Ma vuole provare lo stesso il gusto caratteristico del vitigno rotaliano.

C’è una leggenda che si perde nel tempo: si dice che i primi ceppi di teroldego germogliarono dalle gocce di sangue, cadute nella terra quando il valoroso conte Firmian tagliò la testa al drago che seminava il panico nella piana Rotaliana. Oggi il vitigno autoctono è, in maniera più pragmatica, l’occasione per Mezzocorona di farsi conoscere, anche al di fuori dei propri confini. Ieri c’è stata la presentazione della festa, in una conferenza stampa tenutasi a palazzo Roccabruna a Trento. Tutti i presenti - dalla presidente della Pro loco Ingrid Permer, al vicesindaco Matteo Zandonai, passando per i responsabili della Strada del vino, della Cassa rurale e del locale Consorzio turistico - hanno sottolineato la straordinaria mutazione vissuta dal “Settembre rotaliano”: «Era un evento di paese che coinvolgeva un’intera comunità. Ora si è trasformato in uno strumento turistico per far conoscere la piana Rotaliana ai visitatori di tutto il nord Italia», ha detto Francesco Antoniolli, presidente della “Strada del Vino e dei Sapori del Trentino”.

Il merito è come sempre della Pro loco, che quest’anno compie sessant’anni di attività: «Non c’è solo il Teroldego, è l’intera Mezzocorona che per l’occasione si mette in mostra - ha detto la presidente -. Si può girare per le strade del centro e conoscere anche i palazzi che fanno parte della vita del borgo: palazzo della Vicinia o le scuole elementari per esempio».

E poi c’è il palazzo Conti Martini, che apre le sue porte in rare occasioni. Nei tre giorni sarà la casa del “principe dei vini”: un elegante wine bar dove sarà possibile degustare le 33 etichette di Teroldego. Mentre il paese, di fuori, sarà tutto un brulicare di visitatori, associazioni, eventi, cibo e musica.













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