Fiume di fango sulle strade del Cornèl 

Mezzolombardo, gran lavoro per ripulire dai detriti caduti nella notte di giovedì a causa delle intense piogge. Danni limitati


di Marco Weber


MEZZOLOMBARDO. Un fiume di fango e detriti ha invaso l'altro ieri sera, verso le 22, le strade del Cornèl, storico quartiere situato nella parte alta di Mezzolombardo. Nessun danno alle persone, per fortuna, e scarsi anche i danni alle abitazioni perché fortunatamente la fiumana fangosa, uscita dal bosco, ha imboccato la erta strada che porta a un'abitazione privata e da lì è scesa seguendo pedissequamente il manto stradale, curve comprese, fino ad arrivare, molto ridotta in intensità, nei pressi della chiesa parrocchiale. A causare questo disastro geologico è stata l'intensa quantità di pioggia caduta in pochi minuti su Mezzolombardo e sulle montagne sopra l'abitato. «Sono arrivato sul posto verso le undici di sera – afferma il sindaco Christian Girardi – e assieme a una geologa della Provincia siamo saliti per il bosco fino ad arrivare quasi alla fonte di questo fenomeno fangoso. Per fortuna a scendere è stato un miscuglio di fango, detriti di ridotto volume e piccoli sassi, anche perché le reti di protezione hanno fatto il loro dovere fermando i pochi sassi di grosso calibro. Qualche danno c'è stato, ma niente di particolarmente importante. Qualche cantina in paese è stata allagata perché l'intensa pioggia caduta in pochi minuti ha messo in difficoltà le tubature delle acque bianche e sono dovuti intervenire con le pompe. Per quanto riguarda il fiume di fango, il fatto che dal bosco sia sbucato su una strada e che da lì in poi abbia seguito il percorso stradale ha ovviamente evitato danni importanti».

Anche l'anno scorso, il 9 agosto, un intenso acquazzone era caduto su Mezzolombardo e la grande quantità d'acqua scesa dal cielo aveva fatto esondare il Rio che scende dalla montagna e attraversa, buona parte sotterraneo, la borgata. Una quantità d'acqua peraltro diverse volte maggiore i circa 30 mm caduti l'altro ieri. «Abbiamo in previsione il rifacimento delle barriere paramassi - afferma Girardi - e probabilmente questo episodio contribuirà ad accelerare le pratiche in Provincia. Nel frattempo stiamo provvedendo a sistemare con procedure di somma urgenza i danni causati da questo fiume fangoso. La prossima settimana abbiamo in programma un incontro per definire il da farsi». Questo è il terzo intervento di somma urgenza del 2018, dopo le cadute massi di casa Tait in via Trento e quella in val dei Coleri sui monti dietro la caserma dei vigili del fuoco.













Scuola & Ricerca

In primo piano