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Cantina Rotaliana, premi ed eccellenze

MEZZOLOMBARDO. “Abbiamo chiuso l'anno con soddisfazione da parte nostra e dei contadini: siamo una delle cantine cooperative che hanno pagato meglio l'uva del 2016” afferma Leonardo Pilati, direttore...



MEZZOLOMBARDO. “Abbiamo chiuso l'anno con soddisfazione da parte nostra e dei contadini: siamo una delle cantine cooperative che hanno pagato meglio l'uva del 2016” afferma Leonardo Pilati, direttore della Cantina Rotaliana, che conta 325 soci e produce quasi un milione di bottiglie di ottimo vino. Lo dimostrano i premi ricevuti nei vari concorsi e le recensioni positive – soprattutto per Teroldego Clesurae, Redor e Teroldego Riserva – ricevuti più volte anche nel 2017. Il Teroldego Rotaliano Clesuræ 2014 ha conquistato due riconoscimenti: per la sesta volta consecutiva i “Cinque Grappoli” della guida Bibenda e l’oro al WineHunteral Merano Wine Festival, per l'annata 2011. Anche il Trentodoc Redor Riserva 2009 ha ottenuto questo prestigioso premio, oltre alle “5 Sfere” della guida Sparkle 2018 e alla medaglia di bronzo in due importanti concorsi enologici internazionali: l’International Wine & Spirit Competition di Londra e il Global Sparkling Masters della rivista The Drinks Business. Ottimi risultati anche per il Teroldego classico, che ha visto riconfermato l’Oscar Berebene 2018 del Gambero Rosso.

Il vigneto coltivato al Convento dei Frati, dal quale nasce il vino Clesuræ, è meta di visite guidate per clienti e operatori che vogliono conoscere la filosofia produttiva di questo vino pregiato, così come degli altri. «Abbiamo partecipato a numerosi fiere ed eventi, con ampio riscontro di apprezzamenti da parte del pubblico e il corso di degustazione “Io amo il vino” ha visto, nelle 5 serate, 30 partecipanti soddisfatti per l’esperienza di educazione al gusto svolta con esperti sommelier e ristoratori» racconta il presidente Luigi Roncador, riconfermato nel ruolo dall'assemblea di novembre. «Per promuovere le eccellenze dei vini, è stata creata la nuova linea CorTvta, il cui nome fa riferimento ad una incisione sul fondo di una antica botte, del 1785, che è conservata nella vecchia cantina di Corso del Popolo» informa Roncador. Nel 2017 la Cantina ha fatto anche un importante investimento in nuovo materiale pubblicitario e di etichettatura, per dare un’immagine unica ai prodotti; è un marchio che richiama il territorio, facilmente memorizzabile e distintivo: un Principe che brinda con un bicchiere di Teroldego; il Principe fa riferimento al fatto che il vino Teroldego che è detto “principe dei vini”. (a.t.)













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