Anziani e bimbi insieme con meraviglia

Lavis. Sono i bambini di ieri e quelli di oggi. Da quasi un mese i piccoli dell’asilo nido di Lavis hanno un appuntamento fisso con i nonni della casa di riposo. Questo scambio fra età diverse, agli...



Lavis. Sono i bambini di ieri e quelli di oggi. Da quasi un mese i piccoli dell’asilo nido di Lavis hanno un appuntamento fisso con i nonni della casa di riposo. Questo scambio fra età diverse, agli antipodi dell’esistenza, fra chi si sta affacciando alla vita e chi sfiora ormai il secolo, è una novità in paese: «Ci stavamo lavorando da un paio di anni, un mese fa finalmente siamo partiti», spiega Antonella Brugnara, animatrice della casa di riposo. «Abbiamo unito due generazioni per scoprire cosa succede quando un bambino incontra un anziano – aggiunge Elisabetta Pisoni, coordinatrice del nido –. È stato un incrocio di sguardi e meraviglia che ci ha sorpreso».

Senza pregiudizi

«Dietro a questo progetto c’è in realtà un grande lavoro, perché parliamo di due categorie fragili che imparano a conoscersi – spiega Alberto Giovannini, presidente della casa di riposo –. Però i bambini hanno la mente e il cuore spalancati, non conoscono i pregiudizi, donano amore e spontaneità». I nonni sono poi pronti a ricevere e a ricambiare l’affetto. Maria Elena Christiansen, anche lei animatrice alla casa di riposo, spiega che questo ha un effetto terapeutico sugli anziani: «Dopo questi incontri i nostri ospiti hanno tutti il sorriso. Ci siamo accorti che poi passano anche le notti con tranquillità. Vorremmo coinvolgere anche gli anziani che hanno disabilità cognitive. Perché lavorando sulla sfera emotiva i benefici sono istantanei».

La meraviglia dell’incontro

Si dice spesso che nella terza età si torna un po’ bambini. Così non è sorprendente che ci siano molti punti di contatto fra le attività dell’asilo nido e quelle della casa di riposo.

«Tutto si basa sull’uso delle mani», dice Pisoni. I bambini e i nonni assaggiano insieme i biscotti, fanno lavori con la pasta sale, si passano le formine e giocano con i palloncini. «La cosa più importante non sono però le attività svolte – precisa Christiansen – ma l’incontro fra i bambini di ieri e quelli di oggi. Ciò che conta sono le relazioni: la cura della sfera affettiva e sociale». Un aspetto che incuriosisce poi anche le famiglie, sia degli anziani sia dei bambini. L’entusiasmo è reciproco: «Ci chiedono spesso come sono andati gli incontri».

Gli incontri, iniziati a metà marzo, continueranno fino all’estate. Visto come sta andando, è facile pensare che l’iniziativa sarà ripetuta anche nei prossimi anni. D.E.















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