La storia a lieto fine di Miro, il cane che abbaiava troppo
Dissequestrato dal Tribunale dopo oltre 240 mila firme, ha potuto finalmente riabbracciare la padrona.
LE FOTO I baci delle padroncine e la gioia del cucciolone
IL VIDEO Il momento dell'abbraccio
E' diventato una star tv - Firme verso quota 250 mila - Le foto: applausi a Mattino Cinque - Le foto: l'abbraccio a 4 zampe fa cadere il padrone - Il video: un cane affettuoso - Le foto della diretta su RaiUno - L'accusa: abbaia troppo - L'appello di Brambilla
TRENTO. Ha riabbracciato i padroni ed è tornato a casa Miro, il pastore maremmano finito in canile a Rovereto su decisione della magistratura perché accusato da un vicino di abbaiare troppo.
Un caso che ha commosso tutta l'Italia e ha mobilitato animalisti e amanti dei cani i quali, con una petizione, hanno raccolto per la sua liberazione oltre 240.000 firme.
LA GALLERY - L'abbraccio di Miro coi suoi padroni
Oggi la proprietaria di Miro, Eva Munter, è andata a prenderlo al canile di Rovereto, dove era rinchiuso da circa due settimane dopo il sequestro disposto dal Tribunale di Trento.
Miro, liberato dal recinto, le è andato incontro scodinzolando e facendole grandi feste. I volontari del canile si erano già affezionati a questo cagnone bianco che - a loro dire - rispetto a tanti altri ospiti a quattro zampe ha fatto raramente sentire la sua voce.
Semmai qualche volta - dicono - si lamentava mugolando, comportamento dovuto però quasi sicuramente alla nostalgia di casa.
Già da questo pomeriggio Miro è tornato a Roverè della Luna, al confine fra le province di Trento e Bolzano. Qui, secondo quanto deciso dai giudici sarà in 'libertà vigilatà: nelle ore notturne dovrà infatti stare in casa e non nel giardino. Cosa che peraltro, secondo la coppia proprietaria del cane, già avveniva.
La coppia che si è vista sequestrare Miro era già stata raggiunta da due decreti penali, uno a ottobre scorso e un altro a gennaio, rispettivamente con 154 e 70 euro di multa. Poi però per l'animale è arrivato il decreto di sequestro da parte del Tribunale di Trento, nonostante i tentativi dei carabinieri di calmare gli animi.
La coppia si è difesa dicendo che il vicino è a 300 metri di distanza e che nessuno, oltre a lui, si era lamentato.
Il sequestro e la reclusione di Miro non ha lasciato insensibile il popolo del web. In pochi giorni è partita la mobilitazione con una petizione su change.org. Infine la decisione del Tribunale del riesame di Trento, che ha accolto l'istanza dei proprietari, e la liberazione del cane. Torna a casa Miro.