viale damiano chiesa 

Il sindaco difende la nuova fermata 

La risposta a Grazioli: «Facilitata la ripartenza dei mezzi pubblici»



RIVA. Nell’ambito delle modifiche alla ciclabile, la fermata degli autobus in corrispondenza delle Damiano Chiesa è stata spostata dal precedente spazio dedicato, finendo sulla carreggiata. C’è chi ha criticato la scelta, come Luca Grazioli: «Questa nuova predisposizione – dice il consigliere comunale della Lega – crea disagio e rallentamenti per gli automobilisti, ogni qualvolta un autobus si accinge alla fermata per la discesa e salita dei passeggeri e per la ripartenza». Di ciò Grazioli – domandano perché non sia stato ricavato uno spazio esterno – ha chiesto conto al sindaco in un’interpellanza.

«Il progettista – risponde Adalberto Mosaner si è fatto carico di trovare la migliore soluzione tecnica per integrare le osservazioni portate al tavolo dagli uffici tecnici comunali, dalla polizia locale intercomunale, della Comunità Alto Garda e Ledro e da Trentino Trasporti. La nuova posizione della fermata, con la definizione di un unico attraversamento pedonale (e ciclabile) posizionato sul retro della stessa, ha trovato conforto non solo nel nulla osta dei vari attori (ciascuno per le proprie competenze), ma si è configurata, a detta di tutti, come soluzione ottimale secondo le diverse attenzioni poste da ciascuno di essi (sicurezza, fruibilità, accessibilità, rispetto della normativa). Lo spazio oggetto di riqualificazione era caratterizzato da una forte promiscuità fra le funzioni della sosta, dei percorsi pedonali e ciclabili, l’accesso ad alcuni servizi (bike sharing, distributore latte), l’accesso al parcheggio e al parco della Libertà, i movimenti verso l’istituto scolastico, le funzioni del trasporto pubblico locale. L’intervento si è posto l'obiettivo di dare continuità al percorso ciclabile, separandolo da quello pedonale e di riorganizzare gli spazi, dividendo in modo adeguato le varie funzioni, collocando le funzioni pedonali e di accesso e recesso al trasporto pubblico sul lato nord della piazza, realizzando un ampio marciapiede pedonale che risolve anche i problemi di accesso ai mezzi per i disabili». Che dire della fermata in carreggiata? «Il tratto di strada interessato dalla fermata bus è a doppia corsia di marcia, mentre poco più a valle delle stesse la carreggiata si riduce a una corsia. La presenza della fermata bus in carreggiata quindi non fa altro che eventualmente anticipare di circa cento metri la condizione di singola corsia di marcia già presente. Questo a beneficio del trasporto pubblico locale che si trova in condizioni meno penalizzanti per la fermata e, soprattutto, per la ripartenza, in quanto non costretto a trovarsi un varco nel flusso cospicuo di veicoli. Fermo restando che il Codice della strada non vieta il sorpasso di un bus fermo per la salita e la discesa dei passeggeri, nel caso specifico siamo in presenza di due corsie di marcia, per cui – conclude il sindaco – i rallentamenti sono quelli fisiologici in presenza di densità di traffico elevata in ambito urbano». (m.cass.)













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