Gli autisti degli autobus bocciano la nuova ciclabile 

Le critiche. La Uil Trasporti teme l’incidente: «Da una corriera non si vedono le bici passare. È una follia dare a loro la precedenza, non si può scaricare la responsabilità su chi guida»


Matteo Cassol


Arco. Continuano e anzi salgono ulteriormente di giri le polemiche relative all’attraversamento ciclabile in corrispondenza del ponte di Arco. Il sindaco Alessandro Betta sfodera l’arma dell’autoironia, pubblicando su Facebook un “meme” che lo ritrae come spaventato in prima persona dalla possibilità di passare da lì, ma continuano ad arrivare le critiche.

Tra i più arrabbiati c’è il segretario provinciale della Uil Trasporti, Nicola Petrolli, che ci ha pure fatto pervenire un video in cui dalla prospettiva dell’autista del bus ci si può rendere conto dei vari rischi che quel tratto comporta (dopo aver superato una bici su via della Cinta, la corriera se ne trova una che taglia la corsia per svoltare in via Segantini e poi dalla destra sbuca la bici che attraversa senza indugio al ponte): «Bisogna intervenire subito – dice Petrolli – prima che ci scappi il morto. Un sindaco non può avere un atteggiamento del genere, scaricando la responsabilità su chi guida. Le bici lì non devono avere la precedenza. Si devono fermare. Un autista, tanto più quando la corriera è piena, trovandosele sulla destra non le può nemmeno vedere».

Per quel che riguarda il meme rilanciato dal sindaco, esso aggiunge un dialogo immaginario alla foto di Betta e Carlo Pedergnana appaiati di corsa in occasione della “Castle mountain running”. Nel discorso fittizio Pedergnana dice «Alessandro, passiamo dalle strisce alla ciclabile sul ponte?» e Betta risponde «Set matt’ Carlo? I ne ciapa sotto»: «Gira un’immagine ritoccata (almeno nella sua immancabile critica è “simpatica”) – ha scritto Betta – e allora visto che vale il detto “male non fare e paura non avere”, la posto direttamente... Insomma la ciclabile al ponte (un’opera che deve essere ancora conclusa e prima bici-pedoni erano sparsi ovunque) è il nuovo tormentone arcense insieme a Villa Angerer». Tra i commentatori, in diversi hanno apprezzato il sindaco per l’autoironia, ma a prevalere sono stati gli attacchi. A chi proponeva un sottopasso, Betta ha risposto: «Il sottopassaggio, visti i servizi interrati, è un qualcosa di molto complesso e costoso... tecnicamente quasi impossibile. Oggi però sono fattibili altre soluzioni proprio grazie alla ciclabile realizzata». E ancora «I ciclisti-pedoni prima erano ovunque su via della Cinta, ora almeno il pericolo è tutto concentrato sull’incrocio... e con il semaforo si migliorerà il tutto».













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