«Una Villa San Lorenzo più ricca» 

Storo, Braghetto ieri ha lasciato la direzione dell’Apsp: struttura ampliata e più vicina alla comunità


di Stefano Marini


STORO. Per la casa di riposo di Storo, "in arte" l'Azienda pubblica di servizi alla persona Villa San Lorenzo, ieri è finita un'era. Dopo 7 anni e mezzo Francesca Braghetto lascia la direzione per una nuova avventura lavorativa. L'ormai ex direttrice fa il punto sugli anni spesi a Storo e sul futuro che attende la casa di riposo.

Direttrice Braghetto perché abbandona l'incarico a Storo?

Mi avvicinerò a casa. Nei 7 e più anni in cui ho operato a Storo sono stata in aspettativa presso l'Opera Armida Barelli, dove tornerò.

Come giudica questi anni?

È stata un'esperienza lavorativa molto importante che mi ha consentito di mettere a frutto le mie conoscenze sia in campo sociale che della formazione degli adulti. Ho imparato la contabilità. Ho studiato molto e devo ringraziare la presidente Angela Collotta, una ragioniera coi fiocchi, per l'incredibile sostegno che mi ha dato. Nella vita però ogni cosa ha il suo tempo. Questo è un lavoro che impegna a 360 gradi, produce una adrenalina pazzesca, richiede un impegno totale e quindi di un investimento personale molto forte. Ho dato volentieri una parte della mia vita ma oggi ho bisogno di fare altro e di poter staccare, dedicandomi anche alla mia famiglia, che ringrazio per il sostegno.

Che Villa San Lorenzo si lascia alle spalle?

L'Apsp è in salute. È un'azienda molto più ricca di servizi rispetto a 7 anni e mezzo fa. Dal 2010 ad oggi abbiamo aperto l'ampliamento della struttura, all'epoca una scatola vuota, richiesto e ottenuto 5 posti di casa di soggiorno, ora a pieno regime, abbiamo accreditato un posto in più per non autosufficienti in modo da sopperire a situazioni di emergenza per persone totalmente inabili. Ancora, abbiamo accolto la richiesta del Comune di Storo riguardo la fisioterapia per esterni, chiusa da 1 anno e mezzo perché l'azienda sanitaria non riusciva a sostenerla. Sta andando molto bene specie da quando è partito il servizio "fast track" con l'ospedale di Tione che permette alle persone appena dimesse di ricevere subito e in loco le terapie di cui abbisognano. È partita la fisioterapia a domicilio, ma al momento ha poche richieste, e abbiamo detto sì alla richiesta del Comune di gestire il punto prelievi portando a 3 le aperture settimanali. Ci siamo messi al servizio della comunità, non per volontà d'espansione ma per rispondere a esigenze reali. Però il mio vincolo è sempre stato che i servizi esterni avviati non incidessero mai sulla retta degli ospiti.

Quali sfide nel futuro della casa di riposo?

Si apre una fase di transizione. Fra fine maggio e i primi di giugno scadranno i consigli di amministrazione. Fino ad allora si è attivata una convenzione con l'Apsp di Pieve di Bono-Prezzo, il cui direttore Antolini Giovanni gestirà entrambe le strutture. Poi i nuovi Cda decideranno le nuove linee operative. Quanto alla controversa "riforma Zeni" delle Apsp, si vedrà. Il 2018 è anche anno di elezioni, quindi a maggior ragione, di transizione.













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