Stenico, una grandine mai vista 

Maltempo devastante. In frantumi mercoledì finestre e vetrate del Castello e del teatro, danni anche alle auto e alle case. Per liberare le strade il Comune ha messo in azione gli spazzaneve. La sindaca Mattevi: «Colpite più duramente le frazioni di Seo e Stenico. I danni sono ingenti» 


Stefano Marini


Stenico. La grandinata di rara intensità e potenza che si è abbattuta mercoledì sul comune di Stenico ha causato danni per ora ancora difficili da quantificare. La locale amministrazione non si è comunque persa d'animo e, anche grazie alla collaborazione delle municipalità con cui Stenico è associato, è già all'opera per riportare quanto prima una situazione eccezionale entro i canoni della normalità. Come spesso accade in questi casi, a pagare il prezzo più alto alla tempesta scatenatasi nel primo pomeriggio di mercoledì sono state le coltivazioni ma anche edifici storici come il Castello di Stenico e il teatro del Comune non sono passati indenni, con finestre e vetrate mandate in pezzi dalla grandine. Danni anche ad automobili e case private. Per avere un’idea della potenza dell'evento di mercoledì a Stenico basterà dire che è caduta talmente tanta grandine da costringere a sgomberare alcune strade tramite l’utilizzo di spazzaneve, come dopo un'intensa nevicata.

Maltempo straordinario

Il punto sulla situazione lo fa la sindaca di Stenico, Monica Mattevi: «La tempesta che mercoledì ha investito il nostro Comune non ha avuto eguale intensità su tutto il nostro territorio - precisa la prima cittadina - delle nostre 5 frazioni ad essere colpite più duramente sono state Stenico e Seo, che è l’abitato più piccolo e posto all'altezza più elevata. Ci sono stati tantissimi danni, ma l’evento ha causato anche una grande paura nella popolazione, ad esempio so di persone che si trovavano in auto durante la tempesta che si sono spaventate per il forte vento e che hanno abbandonato i loro mezzi per cercare un riparo di fortuna. Grazie a Dio alla fine non ci sono stati morti o feriti ma di certo i danni sono ingenti. Agricoltura e raccolto sono in ginocchio, ci sono automobili rovinate, gazebo fatti letteralmente a brandelli, oltre ai danni alle strutture mentre la pressione delle acque ha fatto esplodere i tombini».

L’ira della Natura

Di fronte all'ira della natura la reazione delle autorità è stata comunque pronta: «Ci siamo attivati subito con i nostri vigili del fuoco e con gli operai comunali, rinforzati dai colleghi di Comune di Comano Terme con cui siamo in gestione associata - continua la sindaco Mattevi - è intervenuto anche il servizio gestione strade provinciale di stanza a Tione che ha usato i suoi spazzaneve per ripulire la provinciale del Lisano. Di fatto è caduta tanta grandine che sembrava avesse nevicato. Sono sindaco dal 2010 ma non avevo mai visto una situazione del genere. L'agricoltura ha subìto un colpo durissimo, ma ci sono stati danni anche alle automobili e agli edifici tanto che non sono state risparmiate nemmeno le vetrate del castello di Stenico e dell'edificio che ospita il teatro comunale. Non è solo è stato un evento violento, anche la sua durata è stata anomala, visto che si è protratto per un periodo di tempo elevato. Questi sono i frutti del cambiamento climatico. Dobbiamo investire sempre di più nella prevenzione ad esempio adeguando le condotte idriche in modo che possano gestire maggiori afflussi d'acqua. Come amministrazione noi ci siamo subito mobilitati con l'ufficio tecnico per un intervento straordinario di pulizia delle caditoie abbiamo comunque bisogno di sostegno perché è arrivato agosto e il comune è nel pieno della stagione turistica. Quanto al conto dei danni, per il momento stiamo ancora lavorando sul campo per cui ci vorrà qualche tempo per poterlo completare ma temo sarà salato».













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