«Rimarremo in sciopero fino a dopo l’Epifania» 

Storo, Marco Cominotti della Rsu fa chiarezza sulla situazione alla Waris: «In 4 siamo in stato di agitazione sindacale per i mancati pagamenti dal 27 novembre»


di Stefano Marini


STORO. I 4 operai della Waris che da tempo lamentano di non essere pagati secondo gli accordi presi con l'azienda sono o non sono in sciopero? E sopratutto, è vero che sono stati discriminati rispetto ai loro colleghi in fabbrica non avendo ricevuto parte degli arretrati dovuti che invece sarebbero stati versati ai loro colleghi al lavoro da parte di Waris? Aspetti su cui gli operai in rotta con Waris intendono far luce, rispondendo anche alle dichiarazioni rilasciate ieri al Trentino dal responsabile magazzino di Waris, Giovanni Facchini.

«Noi 4 ci riteniamo in sciopero e intendiamo restarci fino a quando non verremo pagati secondo quegli accordi che l'impresa continua a ignorare - precisa Marco Cominotti che in Waris è uno dei referenti della Rsu -: lo stato di agitazione per noi è aperto dal 27 novembre. È vero che 2 di noi di recente sono in malattia per necessità oggettiva, ma questo non cambia le ragioni della nostra protesta. Quanto alle ferie, molto prima di dichiarare lo sciopero avevamo comunicato a Waris il nostro piano ferie per l'anno in corso ed è quindi possibile che l'azienda abbia deciso di applicarlo. Resta il fatto che noi ci riteniamo comunque in sciopero e se le cose non cambieranno, alla riapertura della ditta il 7 gennaio prossimo continueremo a restarci».

Cominotti entra nel dettaglio della distanza che separa lui e i suoi colleghi dall'azienda: «Molto semplicemente non stiamo venendo pagati secondo gli accordi. A noi manca parte della retribuzione di aprile, metà di ottobre, tutta la paga di novembre, senza contare il rimborso del 730 in busta per chi ce l'ha, i versamenti Tfr a Pensplan, e altri rimborsi. Se si fa il conto parliamo di svariate migliaia di euro. Viste le difficoltà dell'impresa, a suo tempo abbiamo accettato un piano di rateizzazione di quanto a noi dovuto, ma nel momento in cui Waris lo ha disatteso non siamo più stati disponibili a prestarci e siamo scesi in sciopero. Molti nostri colleghi invece hanno deciso di restare in fabbrica, come del resto è loro diritto. Quello che però è inaccettabile è che gli arretrati, dovuti anche a noi, siano stati versati solo a loro, cioè venga applicata una palese discriminazione nei confronti di chi sciopera. Nello specifico parlo delle 2 ultime rate di ottobre versate ai dipendenti al lavoro ma non a noi, sebbene ci fosse stato promesso a più riprese. Specifico che di quanto sto dicendo abbiamo le prove e trovo stupefacente che da parte di Waris si affermi che a nessuno sia stato pagato del tutto ottobre, una bugia bella e buona. Sui pagamenti ci sarebbe poi molto altro da dire, e se costretti lo faremo a breve. Quanto alle dichiarazioni rilasciate ieri dal magazziniere Giovanni Facchini al Trentino, spero anch'io che Waris sia presto in condizione di fare nuove assunzioni ma quello che vedo oggi è che Waris non riesce nemmeno a pagare gli arretrati sugli stipendi di quest'anno a tutti i dipendenti. Un dato di fatto su cui è lecito porsi qualche domanda»













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