Ponti sul Caffaro, la parola adesso passa alla giustizia 

In arrivo la sentenza del Tribunale di Brescia al processo che vede opposti il Comune di Bagolino e residenti che si dicono danneggiati dalla nuova struttura


di Stefano Marini


STORO. Trentino e Lombardia, così vicini eppure così lontani, almeno a giudicare dalla vicenda dei ponti sul Caffaro. I lavori sul vecchio ponte, risalente al 1906, sarebbero dovuti partire a primavera 2018 con conseguente chiusura e deviazione del traffico fra le provincie di Trento e Brescia sul nuovo ponte, aperto per l’occasione. Niente di ciò è finora avvenuto. Dal Comune di Bagolino si parla di far partire i lavori con l’autunno, o forse con la primavera prossima. Intanto però le cause civili intentate dai proprietari delle case prospicienti sarebbero ormai in dirittura d’arrivo.

La vicenda dei ponti sul fiume Caffaro è ormai arcinota ed anzi si può dire sia quasi assurta a “mitologia popolare”, perfetto argomento di discussione per gli avventori dei bar di queste terre a metà fra la Valle del Chiese e la Val Sabbia. In effetti il nuovo ponte sul Caffaro, costruito da ormai più di un anno e da allora mai aperto al traffico, di motivi di discussione ne fornisce più d'uno. Dal Comune di Bagolino, responsabile dell'opera pagata però con soldi trentini, ancora un paio di settimane fa il vicesindaco Giorgio Pezzarossi però si mostrava ottimista: «Con le carte siamo ormai a buon punto - affermava Pezzarossi - la Soprintendenza di Brescia finalmente ci concede di sostituire il vecchio ponte, basta che manteniamo le spalline che sono ritenute caratteristiche dell'opera. Penso che per l'autunno i lavori potrebbero partire anche se, considerando le difficoltà del lavoro invernale forse potrebbe valere la pena di partire a primavera».

Benissimo, ma giova ricordare come nella “puntata precedente” di questa ormai lunga telenovela da Bagolino si dicevano sicuri che i lavori sarebbero partiti con la primavera attuale e invece non si è mosso nulla. Il traffico scorre sul vecchio ponte militare, che nonostante gli anni e le cattive condizioni continua a fare il suo dovere, mentre il suo nuovo e moderno “gemello” langue inutilizzato, incastonato com’è fra le case e una strada i cui angoli di curvatura sollevano più d'un dubbio.

Nel frattempo a muoversi potrebbe essere la giustizia civile. Dovrebbe concludersi a breve il processo cautelare che vede contrapposti alcuni abitanti di Ponte Caffaro all’amministrazione di Bagolino. I primi si ritengono danneggiati per la costruzione del nuovo ponte, i cui parapetti sorgono vicinissimi alle loro abitazioni, mentre il secondo difende la bontà dell’opera. Dopo qualche rinvio, il Tribunale di Brescia dovrebbe pronunciarsi a breve e a quel punto verrà stabilito un primo punto fermo sulla vicenda. Non si tratta però dell'unica causa a riguardo. È infatti in corso un secondo procedimento, questa volta ordinario, intentato da un’altra famiglia che possiede una casa nei pressi del viadotto, che si ritiene danneggiata dai lavori che avrebbero reso difficoltoso l’accesso alla loro proprietà.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano