La Val di Breguzzo ora è area protetta 

Strembo, l’ampliamento del Parco Adamello Brenta è passato con 37 voti a favore e l’unico contrario di Maurizio Caola


di Stefano Marini


STREMBO. Doveva essere dentro o fuori e così è stato. Il Comitato di gestione del Parco Naturale Adamello Brenta, riunitosi ieri sera ha approvato in via preliminare la variante che prevede l'allargamento dei confini del Parco stesso di 534 ettari in Val di Breguzzo. Battaglia vinta dagli ecologisti del Comitato "Salvarnò" e dal sindaco di Sella Giudicarie Franco Bazzoli, dunque. Per portare a casa anche la "guerra" però ci sono ancora numerosi passaggi da espletare, senza contare la possibilità di ricorsi legali, sempre in agguato, dato il valore economico della partita che si sta giocando sulle acque del torrente Arnò.

Alla riunione di ieri sera, tenuta nella sede del Parco a Strembo era no presenti 38 dei 66 delegati, numero sufficiente per deliberare. Due i punti in discussione. La citata "Variante 2018 al piano del Parco" con "esame ed eventuale approvazione preliminare dei materiali costituenti la Variante" e una "Presa d’atto del Piano Triennale degli interventi della Società Funivie Molveno Pradel spa in area del Parco Naturale Adamello Brenta" valida per il triennio 2019-2021.

Il più importante riguardava proprio la variante per l’allargamento dei confini del Parco per la quale c’è stato uno “spacchettamento”. Prima sono state approvate le modifiche alle “norme puntuali” passate senza voti contrari, ma con 4 astenuti. Poi c’è stato il voto all’ampliamento che è stata approvato dai delegati quasi all’unanimità. Quasi nel senso che ai 37 voti favorevoli ha fatto da contraltare il voto contrario espresso da Maurizio Caola. E dunque ora la Val di Breguzzo è un’area protetta anche se, come detto, la “guerra" ancora da vincere.

Come noto, infatti, l'ampliamento dell'area Parco in Val di Breguzzo porterebbe con ogni probabilità a uno stop allo sfruttamento idroelettrico del torrente Arnò, che vi scorre ma ci sono altri passi ancora da fare per concludere l'iter. Non a caso in ballo c'è la concessione ad un'impresa privata, la Measure srl, rappresentata dal tecnico Fabio Binelli, che vorrebbe costruirci una centrale idroelettrica, ha già ottenuto i permessi relativi dagli uffici provinciali e che vedrebbe sfumare i propri progetti di profitto qualora.

L'approvazione della variante in via preliminare era dunque uno scoglio necessario da superare per estendere il Parco alla Val di Breguzzo, resta però intatta la facoltà di Measure (e di chiunque altro) di opporsi a tale esito. Il prossimo passo sarà la pubblicazione pubblica per 60 giorni della variante preliminare, dando a chiunque la possibilità di inviare osservazioni nel pubblico interesse. Se tutto andrà bene, a seguire ci saranno la segnalazione dell'adozione di variante ai proprietari pubblici per fornire un parere, quindi trasmissione del progetto al Servizio Aree Protette che darà luogo ad una Conferenza dei servizi ed al parere del Comitato scientifico provinciale. Stilato il verbale della Conferenza dei servizi dovranno trascorrere 120 giorni e infine il Comitato di gestione del Parco potrà procedere all'adozione definitiva della variante, sempre che nel mezzo della procedura non scattino ricorsi di altro tipo.

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