Campiglio, cresce il vivaio di giovani imprenditori 

Francesca Maffei, albergatrice, guida la categoria: «Abbiamo un gruppo propositivo, con idee innovative. E stiamo già lavorando al progetto Natale»


di Elena Baiguera Beltrami


MADONNA DI CAMPIGLIO. Nelle professioni del turismo uno dei problemi che a volte si pone per la vita delle aziende riguarda il ricambio generazionale. Tra i giovani albergatori di Madonna di Campiglio l’età media si sta alzando e dunque servono nuove leve. Qualche giorno fa una riunione di categoria dei giovani ha tracciato in linea generale le proposte perché il comparto alberghiero della località possa rimanere concorrenziale anche in un prossimo futuro. A guidare i giovani albergatori della località è Francesca Maffei, albergatrice, consigliere di amministrazione dell’Apt locale, ex presidente giovani albergatori provinciale e nazionale, e dulcis in fundo volto noto della trasmissione di turismo “Fiammiferi” su Trentino Tv che conduce con Mario Malossini. Francesca è una giovane professionista che si è dedicata anima e corpo alla propria formazione, dopo l’università Cattolica a Milano, un master con il Sole 24 ore Business School all’Università del Michigan negli Usa. Un faro guida per chi vuole prendere in mano le redini dell’azienda dei genitori con competenze adeguate. Ma sono così necessarie oggi abbiamo chiesto a questa giovane così promettente? «Direi quasi indispensabili, oggi il mondo è cambiato, una volta bastava aprire la porta. A Campiglio più del 60% della clientela invernale è straniera, l’uso dei social e del sito internet richiede competenze non tanto tecniche, quelle si imparano velocemente, quanto economiche di marketing e strategiche».

Esiste un numero di giovani albergatori secondo lei a Campiglio che si impegneranno nei prossimi anni?

Stiamo cercando di coltivare questo vivaio con assiduità al momento tra i 15 e i 25 anni sono una cinquantina ragazzi e ragazze con i quali tentiamo di costruire un gruppo propositivo. Qualcuno è all’estero per studi, altri fanno esperienze lavorative fuori provincia, ma lo scenario a mio avviso è positivo».

Qual è la ricetta per tenere alto l’entusiasmo?

«Farli partecipare alla programmazione degli eventi, chiedendo idee innovative e cercando un loro contributo anche nell’evidenziare i problemi della categoria. Del resto la quasi totalità delle proposte maggiormente innovative realizzate, come la Dolomeet Card, sono arrivate dai giovani, abbiamo anche una giovane presidente di categoria Anna Maturi».

Quali sono i temi del momento?

«Sicuramente il progetto Natale, c’è un buco di presenze tra S. Ambrogio e Natale che va riempito e che nemmeno con le settimane “free ski” si è riusciti a risolvere. Quindi stiamo lavorando a un documento con una serie di proposte che vanno dal villaggio di Natale, alle proposte benessere, la vacanza attiva (non solo sci), l’enogastronomia».

E la stagione estiva?

«Quest’anno a livello di iniziative sono stati fatti grandi passi avanti con l’orienteering, la Top Dolomite Gran Fondo, la gara ciclistica su strada dalle Dolomiti di Brenta al lago di Garda, oltre a tutto ciò che di culturale e naturalistico già esisteva. Ma l’obbiettivo è l’internazionalizzazione e qui si sta lavorando, la clientela del nord Europa nemmeno sa che esiste una Campiglio estiva». E se il buon giorno si vede val mattino, la strada della stagione estiva lunga è stata imboccata, con l’apertura di molti esercizi e negozi (funivia di Pradalago compresa) il 1° giugno. Ora non resta che insistere sull’autunno.

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