Campane a “bocca” stretta rifiuti abbandonati ai piedi 

Storo, durissimo sfogo del sindaco Turinelli contro i gesti degli incivili in valle «Di fronte a certi comportamenti telecamere in vista e meno isole ecologiche»



STORO. La decisione della Comunità di Valle delle Giudicarie di dare una stretta alle "bocche" dei cassonetti dislocati nelle aree ecologiche ha avuto un risultato immediato. Nei giorni scorsi a Storo un numero imprecisato di incivili non riuscendo più a buttare di tutto nei cassonetti dell'organico, ha ben pensato di agire secondo la propria natura abbandonando la spazzatura ai piedi dei nuovi e meno "accoglienti" contenitori. L'idea di procedere inserendo il tutto nelle campane del generico, pur presenti a pochi metri di distanza, non è stata nemmeno presa lontanamente in considerazione e ora il Comune pensa ad installare telecamere per impedire nuovi scempi di questo tipo. L'evento più grave s'è verificato nei giorni scorsi a Lodrone, ma nello stesso periodo ce ne sono stati anche a Darzo e Casa Rossa. Non erano passati nemmeno 2 giorni dalla sostituzione dei cassonetti dell'organico e dal restringimento delle bocche d'accesso a quelli di carta e multimateriale, che già qualcuno, evidentemente per nulla interessato a seguire le regole della minima convivenza civile, aveva preso le contromisure. I sacchi della spazzatura non possono più essere buttati dove non dovrebbero andare? Poco male, basta lasciarli per terra e tanti saluti.

A dar notizia dell'evento è stato il sindaco di Storo, Luca Turinelli: «Fino ad ora abbiamo sostenuto interventi di informazione e sensibilizzazione, pensando che la non corretta differenziazione fosse figlia di ignoranza e non di intenzionalità - ha detto Turinelli - poiché nelle isole ecologiche stradali è difficile fare sorveglianza, abbiamo voluto fare un primo tentativo dando fiducia al senso di responsabilità e al senso civico dei cittadini. I pessimi risultati in termini di differenziazioni dei rifiuti ci hanno portato a chiedere alla Comunità di Valle di iniziare a modificare le aperture dei cassonetti dell’umido e della plastica partendo dalle nostre isole ecologiche. Come spiegato nelle serate, sono inoltre al vaglio iniziative per premiare chi fa la differenziata in modo corretto. Ora ci troviamo a dover prendere atto che ci sono persone che non hanno il minimo rispetto dell’ambiente, del bene comune e degli altri. Mettere i sacchetti fuori dai bidoni o buttare per terra i vestiti o mettere i sacchi di plastica nel contenitore dell’umido sono azioni intenzionali che fanno male all’ambiente, alle nostre comunità (non sono di certo un bel biglietto da visita!!!) e alle nostre tasche (visto che tutti noi paghiamo la differenziata fatta male). Di fronte a questi comportamenti l’informazione, la sensibilizzazione e l’incentivazione di comportamenti virtuosi sono totalmente inefficaci. Valuteremo ora l’opportunità di video sorvegliare le aree, ponderando bene costi e benefici di una scelta di questo tipo. Mettere le telecamere significa inevitabilmente razionalizzare le isole e quindi rendere il servizio meno capillare e significa investire soldi altrimenti destinati a finanziare altri servizi». (s.m.)













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