Banca Popolare Valsabbina solida e ancora cooperativa 

Il mondo del credito nelle Giudicarie. L’istituto bancario conta ben 39.119 soci di cui 2mila sono trentini. I dipendenti sono 596. L’utile è di 15,2 milioni. Beltramolli: la raccolta è in crescita


Aldo Pasquazzo


Storo. «La Banca Popolare Valsabbina è e rimane una delle realtà più partecipate tra le popolari e al tempo stesso una tra le più grandi sia per dimensioni nonché tra quelle che conservano lo status di banca cooperativa». Lo ha detto sabato scorso al Gran Teatro Morato di Brescia Renato Barbieri che della fondazione creditizia è presidente.

Duemila soci trentini

La Valsabbina conta ben 39.119 soci di cui 2 mila sono trentini, mentre i dipendenti hanno raggiunto quota 596 di cui 49 solo nell'ultimo anno. Ad emergere nella relazione di Barbieri è non solo l'utile netto, che risulta di 15,2 milioni di euro e di un patrimonio che allo scorso 31 dicembre risultava di 331 milioni, ma il sostegno praticato alle famiglie sia per l'acquisto di case, con ben 650 operazioni di mutuo pari a 86 milioni di euro, oltre ad un notevole supporto anche alle imprese in questo caso anche diverse in Trentino. «Su di noi grava il fatto che un tempo a Storo si tenevano le pre-assemblee, cosa che oramai non avviene come risentiamo anche della mancanza di un rappresentante in cda mentre per il resto la Valsabbina resta sempre la nostra banca o la rurale di Storo» avvertivano alcuni soci trentini fuori dal Gran Teatro Morato. Ma sulle filiali trentine rassicurazioni arrivano dal direttore di filiale Alessandro Beltramolli. «Siamo in linea con il resto degli istituti, i dati sono stabili e anche la raccolta risulta in crescita».

Il patrimonio

Barbieri vanta grande dimestichezza sia con i numeri che nel rapporto con la gente, tant’è che il numero uno della fondazione lombarda e trentina ha fatto sapere che il patrimonio ammonta a 331 milioni di euro. Anche il numero dei conti correnti risulta in aumento da 79.527 è passato a 83.010 con un 4,4% in più. Barbieri spiega che la raccolta indiretta si attesta ad euro 1.808 (il 6,9% in più rispetto all'anno prima) mentre gli impieghi – finanziamenti alla clientela in bonis hanno evidenziato una crescita dell'8,2%. Su indicatori e qualità del credito (sofferenze, inadempienze probabili esposizioni scadute) si sono notevolmente ridotte scendendo dal 18,35 per cento al 13,3.

Banca solida

La banca è solida e di filiali se ne contano ben una settanta di cui 49 nel bresciano, 8 in provincia di Verona, 3 in Trentino (Storo, Lodrone e Bondone), 2 in quel di Monza e Brianza e una ciascuna su Milano, Bergamo, Mantova, Vicenza, Padova, Treviso e Bologna. «Nel piano strategico – ha aggiunto Barbieri – quest'anno se ne apriranno altre due su le piazze di Reggio Emilia e Torino».

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