«Aiutando i poveri di montagna si riceve più di quello che si dà» 

Il Premio Solidarietà Alpina. Consegnato ieri a padre Antonio “Topio” Zavatarelli, missionario sulle Ande di Perù e Bolivia. Una Medaglia d’Oro alla memoria assegnata ai parenti di Antonio De Rasis scomparso nel torrente Raganello 


Walter Facchinelli


Pinzolo. L’edizione 2019 della 48ª Targa d’Argento - Premio Internazionale Solidarietà Alpina è stata straordinaria per la forte commozione che è serpeggiata tra le oltre 300 persone che nel Paladolomiti si sono rallegrate con padre Antonio (Topio) Zavatarelli e si sono strette ai familiari e amici calabresi di Antonio De Rasis.

Una vita per altri

Ieri Angiolino Binelli presidente del “Premio Internazionale della Solidarietà Alpina di Pinzolo”, ha consegnato la 48ª “Targa d’Argento” nelle mani di padre Antonio Zavatarelli, “menaggino” d’origine e parroco in Bolivia, dicendosi «molto orgoglioso di premiare un uomo che dedica la sua vita agli altri». A lui fa eco il vice Giuseppe Ciaghi, memoria storica di Pinzolo e del Premio, che ha detto «nell’albo d’oro ci sono russi e americani, cinesi e tibetani, a dimostrare che la solidarietà è un valore che supera confini geografici e ideologici».

La 48ª “Targa d’Argento” di Padre Antonio Zavatarelli recita «Uomo di chiesa e di montagna, per l’impegno con cui ha aiutato a uscire dalla miseria e da una vita di stenti tante persone sulle Ande di Perù e Bolivia».

Un riconoscimento che premia e riconosce una solidarietà a tutto tondo, che non riguarda solo la gente che va in montagna, ma anche le popolazioni che la abitano. Grazie anche agli amici Paolo, Oriella dell’Operazione Mato Grosso e “Mani intrecciate” di Pinzolo, Padre Antonio è missionario sulla Cordigliera andina. Luciano Imperadori ha detto «si dice spesso “aiutiamoli a casa loro”, ebbene è quello che quotidianamente fa Padre “Topio”».

«Lampada della carità»

Il Premiato ha aggiunto «questo Premio è come la lampada della carità, oggi è sotto i riflettori ma poi torna tra la gente per aiutare gli altri, perché ad aiutare i poveri si riceve più di quello che si dà, specialmente in alta montagna».

Dan Hourihan l’americano premiato nel 2014, scrive a Padre “Topio” chiamandolo «fratello» e aggiunge «in alto dove non crescono gli alberi tutti parliamo la stessa lingua».

Grazie al “Premio Internazionale”, ieri Pinzolo era la capitale della solidarietà alpina, perché qui il Cavaliere Angiolino Binelli nel 1972 ha istituito il Premio «per riconoscere l’impegno di chi rischia la propria vita per salvare il prossimo senza chiedere nulla in cambio».

Medaglia alla memoria

Questa nobile motivazione ha idealmente percorso le menti di quanti hanno conosciuto e apprezzato Antonio De Rasis, tecnico di Soccorso Alpino della squadra di Cerchiara della Stazione del Pollino in Calabria, scomparso nel torrente Raganello il 20 agosto 2018 a soli 31 anni. Ai suoi familiari, su proposta della Direzione Nazionale del Corpo di Soccorso Alpino e Speleologico, è stata consegnata la Medaglia d’Oro alla memoria. Gli interventi dei sindaci Michele Cereghini (Pinzolo) e Michele Spaggiari (Menaggio), Maurizio Dellantonio, Luigi Olivieri, Gian Paolo Boscariol, Joseph Masè, Tullio Serafini, Roberto Failoni e Diego Binelli, hanno sottolineato la grande commozione ed emozione e l’unanime ringraziamento ai Premiati e con loro tutti i volontari del soccorso in montagna che «nel silenzio operano per aiutare e salvare vite umane, rischiando il loro bene più prezioso: la vita».

Accanto ai molti premiati c’erano Giuseppe Serao presidente della Sezione penale Tribunale di Trento, Elizabeth Lee Console Generale Usa, Marco Valerio Pozzato Procuratore generale Corte dei Conti, Arturo Povinelli sindaco di Carisolo, Dino Leonesi, la consigliera Vanessa Masè e Monia Bonenti presidente Cassa Rurale Adamello. Il Coro Presanella ha sottolineato col canto l’amore per la montagna.

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