Funivia in Marmolada, Thöni dice «sì» 

All’ex valanga azzurra piace l’idea di un collegamento trentino. Prudente Messner: «Attenti ai nuovi investimenti sullo sci»


di Andrea Selva


TRENTO. Arriva (a sorpresa) uno sponsor d’eccezione per la nuova funivia della Marmolada: l’ex campione della valanga azzurra Gustav Thöni che, tirato un po’ per la giacchetta dal sindaco di Livinallongo (Arabba) Leandro Grones, si è speso a favore del collegamento per salire in vetta alla Regina delle Dolomiti dal versante trentino. Ne parlano da tempo (più o meno segretamente, senza alcune voglia di scoprire le carte) gli amministratori di Canazei che vorrebbero rispolverare l’idea di collegare Porta Vescovo (Arabba) al passo Fedaia per poi salire in vetta alla Marmolada con un nuovo impianto al posto della vecchia cestovia Graffer.

L’altro giorno lassù c’era Gustav Thöni che di quel collegamento ha parlato molto bene: «L’ultima volta che sono stato quassù era con Alberto Tomba, per gli allenamenti, negli anni Novanta. Erano anni in cui c’era ancora la possibilità di fare sci estivo. La quota elevata è garanzia di innevamento, che negli ultimi anni (con l’eccezione di questa stagione) è stato un grande problema. Inoltre la possibilità di collegarsi velocemente con il Sella Ronda ne farebbe uno ski tour fantastico». Quanto al dibattito in corso il campione altoatesino taglia corto: «Naturalmente sono le due province che si devono mettere d’accordo». Un accordo tutto in salita visto che Veneto e Provincia autonoma di Trento oltre a litigare (ancora!) sui confini non hanno trovato ancora l’intesa sul piano di sviluppo del ghiacciaio della Marmolada che è fermo in un cassetto da oltre due anni.

Thöeni è ottimista anche sul futuro dello sci: «Quest’anno che la neve è finalmente tornata, vedo tanti sciatori sulle piste». Un ottimismo a cui va contrapposta la prudenza dell’alpinista Reinhold Messner che ha sempre sostenuto l’importanza delle funivie e dello sci per mantenere le vallate dolomitiche, ma pensa sia ora di invertire la rotta: «Il business dello sci non durerà per sempre, i costi sono sempre più elevati perché negli ultimi inverni (con l’eccezione di quest’anno) c’è stato bisogno di produrre moltissima neve artificiale». E quindi? «I comprensori attuali sono sufficienti, le piste del Dolomiti Superski sono le più belle del mondo, ma nuovi impianti rischiano di fare concorrenza a quelli già esistenti. Lo sci è in crescita in Cina, oppure negli Stati Uniti, almeno finché ci sono campionesse come Lindsey Vonn, ma non è facile portare questi turisti in Europa».

La nuova linea indicata da Messner è quella della lentezza e della sostenibilità: “Penso alle famiglie che non possono sostenere i costi dello sci e mi immagino piste di slittino e per le ciaspole. Quanto alla Marmolada c’è già una funivia che sale in vetta, bisogna riflettere molto bene prima di realizzarne un’altra, anche perché il ghiacciaio non durerà a lungo e non sarà più un grande vantaggio per lo sci».

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