«Una gestione condivisa per tutelare le Dolomiti» 

Predazzo, i sostenitori della Fondazione Unesco si preparano per il decennale Morandini: «Importante la rete. Vogliamo recuperare i Serrai di Sottoguda»


di Daniele Erler


PREDAZZO . Cosa sarebbero le Dolomiti senza le persone che le vivono ogni giorno? Non c’è bisogno di chiederselo, visto che 150 sono gli associati al collegio dei sostenitori della Fondazione Dolomiti Unesco, riunitosi venerdì a Predazzo. Parliamo di gestori di rifugio, associazioni, comuni, enti di promozione turistica e culturale, ambientalisti, imprenditori, donne e uomini della montagna trentina, altoatesina, veneta e friulana: tutti uniti in un patto di collaborazione «che non guarda ai confini amministrativi», come spiega il direttore della Fondazione, Marcella Morandini. La sfida più grande infatti è mettere insieme realtà diverse, unite però dall’amore per le stesse montagne. Un dato importante, più volte sottolineato durante l’incontro di Predazzo, alla vigilia del 2019, il decennale da quando – con una decisione storica – le Dolomiti sono state riconosciute come patrimonio dell’umanità.

«Tutta la governance di un sito così complesso si fonda sul concetto di rete – spiega Morandini – I sostenitori sono le antenne sul territorio, perché vivono davvero le Dolomiti». Anche nei momenti più difficili, con i danni causati dal maltempo di fine ottobre. La Fondazione si è fatta carico, in accordo con il comune bellunese di Rocca Pietore, per il recupero innovativo e sostenibile dei Serrai di Sottoguida. È un percorso pedonale ai piedi della Marmolada, devastato dal maltempo, come si può vedere in alcuni video realizzati con i droni e condivisi in internet. «Vogliamo recuperarli tenendo presenti i cambiamenti climatici e il rischio che altri eventi come quello di fine ottobre possano ripetersi», dice Morandini. Il tracciato stradale è stato distrutto quasi interamente, con i ponti e i muri d’argine resi inservibili. Per il recupero servono sei milioni di euro: con una colletta che vuole coinvolgere le genti di tutte le Dolomiti, a partire da alcuni dvd in vendita come regalo per Natale, il cui ricavato servirà appunto per questo scopo.

Il collegio dei sostenitori della Fondazione Dolomiti è un organo statutario che riunisce non solo persone fisiche ma anche enti, comuni e associazioni. Ogni anno si ritrovano in un luogo diverso, quest’anno è stato il turno di Predazzo: «Siamo molto contenti, anche perché già l’impostazione del nostro museo geologico ruota attorno al riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio Unesco – dice la sindaca Maria Bosin –. Noi siamo soci sostenitori della Fondazione e questo è un bel modo per fare rete. Magari anche condividendo quello che ci accomuna dopo la calamità di fine ottobre». L’incontro è servito anche per presentare alcuni dei progetti portati avanti nel 2018 dalla Fondazione. Come la nascita di una rete del patrimonio mondiale che coinvolge ben 60 rifugi sulle Dolomiti.

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