Scuola di sci Marmolada record di allievi: 21 mila 

Canazei, il direttore Luciano Fosco traccia il bilancio di una stagione memorabile «Tutte le scuole di valle hanno lavorato bene, con italiani in lezioni di gruppo» 


di Elisa Salvi


CANAZEI. Oltre 21 mila: tanti gli allievi dei maestri della scuola di sci Marmolada di Canazei, nell’inverno 2017-2018 agli sgoccioli (nonostante la neve abbondante). Un numero importante che rappresenta una componente del bilancio di una stagione da ricordare. «È sicuramente un record - dice Luciano Fosco, direttore della scuola Marmolada di Canazei, che conta oltre cento maestri ed è tra le più prestigiose e innovative, per offerta di corsi, delle Dolomiti - che rende bene l’idea del nostro impegno sui campi da sci e che corrisponde a un aumento del fatturato del 7,5% rispetto all’anno scorso». Gli incrementi, tra 6 e 7% contraddistinguono anche le altre scuole della valle - Campitello, Vigo, Pozza e Moena - che hanno lavorato senza tregua da inizio a fine stagione. I clienti più numerosi delle scuole fassane si confermano gli italiani che hanno affollato soprattutto i corsi collettivi, quelli che occupano la mattina dal lunedì al venerdì. A Canazei, sono stati oltre 19 mila i connazionali che hanno scelto le lezioni di gruppo, seguiti da oltre 3 mila britannici, un migliaio di russi, 500 tedeschi e tante altre persone dalle nazionalità più disparate tra cui, dodici turisti provenienti dal Nepal, dieci dal Costa Rica e altrettanti dalla Nuova Zelanda.

La disciplina preferita resta lo sci alpino (oltre 18 mila allievi a Canazei), seguita da snowboard, fondo e freeride.

«I numeri sostanziosi - continua Fosco - si fanno con lo sci alpino e i corsi collettivi dedicati ai bambini, che vanno seguiti con attenzione e avviati a una fruizione della montagna anche in condizioni meteo non sempre ideali». I turisti italiani, a differenza degli stranieri, sembrano fin troppo influenzati dal tempo. «In passato le nostre località erano frequentate soprattutto da appassionati, che certo non si fermavano di fronte alle nubi all’orizzonte. Oggi, fortunatamente, le quantità di ospiti sono in aumento ma si tratta di persone meno preparate all’attività in quota, perciò abbiamo il compito di diffondere il messaggio che lo sci è uno sport outdoor, la componente meteo va valutata ma non è (sempre) un freno».

Importante investire sulla “formazione” degli sciatori di domani, che se vivranno belle esperienze sulle piste, specie in compagnia degli istruttori di sci, continueranno a praticare questo sport anche da adulti. La prima impressione, dunque, è affidata al maestro, figura chiave e particolarmente rappresentativa del turismo invernale a cui l’Apt di Fassa ha dedicato un video - pubblicato sui canali social - di fine stagione. Testimonial, dei colleghi di Canazei e del resto della valle, è Dino Davarda che, attraverso le immagini, risponde - con ironia - anche a una domanda frequente tra gli allievi: “Ma cosa fanno i maestri di sci d’estate?».













Scuola & Ricerca

In primo piano