Record di impianti a fune aperti in estate in Fassa 

Dolomiti SuperSummer. Da giugno a ottobre sono una trentina in funzione, con quattro in più rispetto al 2018. Il presidente Dezulian: «Una sperimentazione per soddisfare gli ospiti»


Elisa Salvi


Val di fassa, La Val di Fassa è la località dolomitica - e probabilmente dell’intero arco alpino italiano - con il numero maggiore d’impianti a fune aperti d’estate. Sono una trentina - quattro in più rispetto al 2018 - quelli in funzione da giugno a ottobre. Ma ce n’è qualcuno, come la funivia del Sass Pordoi, in attività per quasi sei mesi dal 18 maggio al 3 novembre.

Un’offerta che non ha pari, tanto che la Val di Fassa è il fiore all’occhiello del Dolomiti SuperSummer (versione estiva del Dolomiti Superski) che, nella bella stagione, conta un centinaio di impianti in funzione nei suoi dodici comprensori. Quello proposto dalla Val di Fassa, con i suoi impianti, è un modo di muoversi in sintonia con le cime Patrimonio Unesco e compatibile con le esigenze di molti. Infatti, delle 29 tra funivie, cabinovie e seggiovie attive: 17 accolgono anche persone diversamente abili, 16 trasportano bike, 27 ospitano amici a quattro zampe e soprattutto 28, dall’1 giugno al 6 ottobre, permettono di viaggiare con PanoramaPass (il cui acquisto include pure gli spostamenti con i bus di linea).

La card che piace

Si tratta della tessera (unita alla Val di Fassa Card dei soci Apt che dà agevolazioni su attività ed escursioni) per l’uso illimitato degli impianti, ideata in tre formule, a seconda della durata della vacanza: 3 su 6 giorni (si sale sugli impianti 3 giorni a scelta all’interno di 6 giorni consecutivi di validità della tessera; costo adulti 56 euro con Val di Fassa Card anziché 65 euro), 6 su 6 giorni e 7 su 13 giorni (con relativo prezzo). Considerate le possibilità di movimento, PanoramaPass si ripaga in pochi tragitti.

«Circa il 30% degli impianti dei consorzi Val di Fassa - Carezza e San Pellegrino - Alpe Lusia (corrispondenti alle skiarea) sono aperti d’estate», dice Daniele Dezulian, presidente del Val di Fassa-Carezza, che sottolinea l’integrazione nell’estate 2019 di quattro tra cabinovie e seggiovie. «Si tratta di una sperimentazione per soddisfare l’esigenza degli ospiti di immettersi in quota su percorsi semplici, preferibilmente ad anello, che non richiedano grande impegno, ma conducano in luoghi panoramici. È una tendenza, quella del collegamento anche a itinerari brevi, che si sta evidenziando pure in altre località, come Zermatt e Cervinia. Se questo trend dovesse prendere maggior piede non è escluso che l’offerta impiantistica estiva in Fassa si ampli ulteriormente».

Tante novità

Gli impianti aperti per la prima volta, quest’estate, sono le cabinovie Pian Frataces e Pradel e le seggiovie Rodella - Des Alpes e Pian Pecei - Prà Martin. Alcune di queste, tra il resto, agevolano l’arrivo ecologico ai passi Sella e Pordoi: «Aumentiamo i nostri mezzi per raggiungere anche i valichi dolomitici, con il fine di disincentivare, in parte, l’uso delle auto». Meno spostamenti con le vetture, quindi, e più con funivie e seggiovie. Tanto più che i margini di miglioramento ai 44 mila PanoramaPass venduti nell’estate 2018 (oltre alle tessere giornaliere) sono considerevoli. «Si possono sicuramente incrementare gli utenti estivi che scelgono il pass plurigiornaliero», sostiene Dezulian. Obiettivo che, rispetto alla riduzione del traffico che attanaglia la valle nei mesi caldi, dovrebbe essere condiviso dagli operatori turistici locali.















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