Ospedale, tutte le risposte del direttore 

Servizi, Punto nascite, emergenze, procedure: l’incontro tra il gruppo “Giù le mani” e il dottor Scappini


di Luciano Chinetti


CAVALESE. Il gruppo “Fiemme - Giù le mani dall’ospedale di Cavalese” ha incontrato nei giorni scorsi il direttore dell’ospedale dottor Pierantonio Scappini, affiancato dal dirigente medico del distretto di Fiemme dottor Luca Nardelli. Molte le questioni messe sul tappeto dalle due rappresentanti del gruppo apartitico, Rita Rasom e Patrizia Caviola, affiancate dal membro del Comitato Paolo Friol e Denise Nones. L’obiettivo del gruppo era quello di avere chiarimenti in merito a servizi ospedalieri attivi: servizi pediatrici, ginecologici, ostetrici, Punto nascite e sale operatorie ma anche conoscere quali siano le procedure corrette da seguire in diverse situazioni di bisogno e di emergenza, sapere quali siano le prospettive future e le strategie risolutive per una riapertura del Punto nascite e una riattivazione dei servizi sospesi. Questo comunque il resoconto puntuale dal parte del comitato circa le domande rivolte al dottor Scappini con le relative risposte del diorettore dell’ospedale.

Quali servizi garantisce ad oggi la pediatria ospedaliera, presenza attiva del pediatra 8-20, reperibilità notturna su chiamata 20-8. «Nella fascia oraria notturna il pediatra una volta chiamato non ha solo funzione di consulenza ma ha piena presa in carico del paziente. Nel caso di trasferimento a Trento viene valutata la tipologia adeguata del mezzo di trasporto (elicottero o ambulanza) e le figure mediche necessarie sulla base del caso specifico. Laddove si valuti necessario, è previsto anche l’accompagnamento pediatrico o infermieristico. In caso di mancata possibilità di ricovero presso la struttura ospedaliera di Trento vi è una pronta e immediata ricerca di un’ altra struttura ospedaliera idonea alle esigenze del paziente«.

Che cosa ha portato alla chiusura di Pediatria? «Basso numero di casistiche e costi elevati. Vi è la necessità di concentrare le casistiche in ospedali dove le stesse sono maggiori; dove è garantita quindi una maggior capacità diagnostica e operativa del sistema-équipe. È giusto garantire accessibilità e risposte adeguate all’utenza ragionando però anche in un’ottica di proporzione tra bisogni e risorse.

Ad oggi vi è mancanza di personale infermieristico di assistenza per copertura 24 ore su 24. «Personale necessario per la riapertura di pediatria: 4 pediatri + 5 infermiere + 2 liberi professionisti esterni».

Conferma che ai pediatri verrà ulteriormente diminuita l’assistenza infermieristica per mancanza di personale? «No».

Chi è presente e chi assiste la madre durante il trasporto in ambulanza o in elicottero in fase di travaglio e chi è il garante della sua sicurezza personale e di quella del bambino? «Sono presenti l’ostetrica e l’anestesista. Sono entrambi garanti della sicurezza di madre e bambino».

Le ostetriche possono intervenire in ogni circostanza? Il ginecologo è sempre presente in ambulanza? « Le ostetriche possono intervenire solo in caso di parto fisiologico. No, il ginecologo non è sempre presente in ambulanza».

Quali sono i requisiti necessari per la riapertura del Punto nascite? «11 ostetriche, 8 ginecologi, 6 pediatri, 8 anestesisti Non sono presenti ancora tutte queste figure sanitarie».

Ci sono evoluzioni concrete oppure dobbiamo accettare l’ipotesi dei 750 mila euro di lavori (non finanziati)per un’incerta riapertura a febbraio 2019? Oppure come comunicato dal nuovo deputato della Lega Maurizio Fugatti in una conferenza stampa esiste una soluzione molto meno costosa e rapida che consentirebbe a breve (30- 60 giorni) la riapertura? « Esiste un ambiente che può essere adattato provvisoriamente a sala operatoria ma è necessaria una verifica precisa di tutti dettagli tecnici. Con la costruzione della sala operatoria ci vorrà poi un adeguamento delle competenze delle ostetriche alla strumentazione».













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