Molina, commossa cerimonia d’addio per Corradini

Molina. Erano in tanti ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di S. Antonio a Molina a dare l’ultimo affettuoso saluto a Floriano Corradini, lo sfortunato cameriere che un destino crudele l’ha...


Luciano Chinetti


Molina. Erano in tanti ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di S. Antonio a Molina a dare l’ultimo affettuoso saluto a Floriano Corradini, lo sfortunato cameriere che un destino crudele l’ha strappato all’affetto della famiglia terminando la sua esistenza nelle gelide acque del bacino artificiale di Stramentizzo. Nei primi banchi della chiesa ieri c’erano quasi tutti gli otto fratelli, che ancora non riescono a darsi pace per una morte così assurda, che li ha tenuti in ansia per quasi tre settimane dalla sua scomparsa da casa, in via Bolzano dove abitata da qualche tempo con il fratello Aldo.

«Siamo qui oggi in questa chiesa - ha anticipato il decano di Fiemme don Albino nell’omelia - per affidare l’anima di Floriano a Dio Signore della vita. Sono vicino a tutti voi che in questi giorni siete stati martoriati dal dolore e dalla sofferenza che vi affliggeva per la mancanza di notizie su vostro fratello che era scomparso da casa. Le vostre speranze venivano infrante ogni giorno perché di Floriano non si riusciva trovare una traccia o un indizio per poterlo ritrovare».

Tante domande

«Dove era andato? come è accaduto, perché è scivolato in acqua? - si è chiesto don Albino - Tutte domande senza una risposta. È un segreto che appartiene solo a Floriano e a Dio: il mistero della sua morte ci può dare forse un po’ di conforto, di luce e di speranza, ma la dobbiamo cercare solo nelle parole di Dio».

Poco prima nel vangelo di San Giovanni era state lette le parole pronunciate da Gesù. «Nessuno può venire a me se non lo attrae il padre che mi ha mandato. Dio lavora per ciascuno di noi - ha spiegato ancora il sacerdote – per attirarci verso Gesù che è il vero polo di attrazione della nostra vita. Anche il nostro caro amico Floriano, che ha faticato tanto nella sua vita per dare un senso alla sua esistenza è stato attratto sicuramente dal Signore. Siamo sicuri che Dio non è stato inoperoso nei suoi confronti e lo abbia accolto tra le sue braccia e lo risusciterà come tutti noi nell’ultimo giorno. Questo è il nostro conforto e la nostra speranza – ha concluso il sacerdote- per coloro che credono». A fianco della bara di legno chiaro, che portava la foto di Floriano in un momento di relax era stato posto anche un bel mazzo di fiori che recava il nome dei due nipoti Sebastian e Petra, che erano molto affezionati allo zio. Nella cassa, come ha ricordato il sacerdote al termine dell’omelia era stato posto per volere del fratello Aldo anche il suo inseparabile berretto. Al rito funebre, conclusosi con i canti del coro parrocchiale hanno preso parte tanti cittadini di Molina, tanti amici e compagni d’infanzia di Floriano, ma anche molte persone provenienti da Cavalese, dove viveva la famiglia.













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