Moena integra i migranti ma serve un’abitazione 

Una coppia nigeriana ha trovato un alloggio a Predazzo, manca ancora invece quello per una famiglia ospitata a Soraga: gli operatori lanciano un appello


di Gilberto Bonani


MOENA. La coppia di richiedenti asilo provenienti dalla Nigeria hanno lasciato l’appartamento messo a disposizione dall’amministrazione. Dopo lunga attesa hanno visto riconosciuta la protezione umanitaria e quindi hanno iniziato un percorso autonomo nella nostra società. «Con la fine di dicembre termina per i nostri ospiti il progetto di accoglienza - ha spiegato il sindaco Edoardo Felicetti - da tempo lavorano e hanno trovato un alloggio a Predazzo dove potranno proseguire la loro permanenza in Italia. Vedremo nei prossimi mesi se ci saranno altre richieste di ospitalità». Il sindaco valuta favorevolmente l’esperienza vissuta e ringrazia tutti coloro hanno contribuito al successo dell'iniziativa.

Se si conclude positivamente un percorso di accoglienza, ne rimane un altro da affrontare. Anche la coppia di nigeriani (con un piccolo bambino) residente nella ex canonica di Soraga conclude il periodo ospitalità. Come nel caso precedente possono restare sul suolo italiano ma, nonostante le molte ricerche, non hanno trovato una casa dove vivere. Il giovane papà lavora da più stagioni in un albergo di Moena e ha quindi le risorse per pagare un affitto. Purtroppo l’economia turistica di Fassa e forme di prevenzione nei confronti di stranieri giunti da lontano hanno impedito, fino a oggi, di trovare una soluzione. Gli operatori che seguono l’accoglienza fanno appello alla popolazione affinché in una valle che conta 60 mila posti letto, si riesca a trovare una sistemazione per la giovane coppia. Appello che cade a Natale, quando i cristiani fanno memoria di un piccolo bambino nato in una mangiatoia perché non c'era posto per la sua famiglia.

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