Il mesto addio a Vinante 

A Tesero tanti amici da tutta la valle si sono stretti a familiari e parenti di Enrico


di Luciano Chinetti


TESERO. Tutta la collettività di Tesero ieri pomeriggio ha dato l’ultimo affettuoso abbraccio a Enrico Vinante, lo sfortunato giovane che a soli 34 anni giovedì pomeriggio ha perso la vita in un incredibile incidente con la sua moto nei pressi di Predazzo.

Nella chiesa arcipretrale di S. Eliseo c’erano tanti amici, tante persone di Tesero, ma anche di tutta la valle che hanno voluto con la loro presenza testimoniare il proprio affetto e vicinanza alla famiglia, al padre Egidio, alla sorella Anita. La mamma di Enrico, la signora Paola purtroppo non c’era, come ha ricordato il celebrante don Bruno perché proprio nella mattinata di ieri ha avuto un cedimento (niente di grave per fortuna) per il dolore causato dalla perdita dell’amato figlio ed era stata ricoverata all’ospedale di Cavalese.

Al mesto rito funebre hanno preso parte anche tanti coetanei e compagni di lavoro di Enrico, i componenti dei gruppi Avis e Aido di Fiemme, associazione alla quale Enrico apparteneva con orgoglio e impegno. Ma erano presenti anche i componenti della banda sociale, e della Filodrammatica Lucio Deflorian. Ma all’offertorio i tre componenti del Quartetto Gaudium musicale Angela Chiocchetti, Francesca Degiampietro e Maurizio Zanon hanno voluto omaggiare e ricordare l’amico scomparso con uno dei brani musicali eseguiti spesse volte durante il loro viaggio itinerante.

«La morte non è mai una cosa piacevole specialmente se distrugge la vita di una giovane talentuoso come era Enrico – ha attaccato il parroco don Bruno nell’omelia - ma per chi ha fede si sa che è un passaggio di avvicinamento verso il Signore». Ma chi era Enrico si è chiesto il sacerdote? «Era un ragazzo con una gran voglia di vivere, di sperimentare, di trovare strade nuove che lo appagasse interiormente – ha sottolineato il sacerdote – poiché dentro aveva, al di la dei suoi talenti, una inquietudine positiva e che lo stimolava in ogni campo. Siamo convinti però che il vostro caro figliolo Enrico - ha concluso il sacerdote - ora ha trovato la strada che è quella a fianco del Signore padrone della vita e della morte».

Al termine del rito funebre ci sono state le commoventi testimonianze di ringraziamento e di affetto della nipote, quella dei coetanei, quella dei componenti della Filodrammatica e quella della responsabile dell’Avis Piera Ciresa. Poi il feretro è stato caricato sull’auto funebre diretto a Bolzano per la cremazione.













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