«Il Bus Rapid Transit non risolve il nodo del traffico» 

Viabilità in Fiemme e Fassa. Massimo Girardi di TransDolomites va controcorrente rispetto all’entusiasmo del progetto provinciale da parte della commissione del Comun general


Gilberto Bonani


Valle di fiemme e fassa. Il Bus Rapid Transit (Brt) è una soluzione al ribasso che non risolve il problema dei trasporti in Fiemme e Fassa. Massimo Girardi, dell’associazione Transdolomites, rompe il consenso sul progetto di mezzo pubblico su corsie preferenziali espresso dalla Commissione mobilità del Comun general de Fascia e da Gianluca Cavada, segretario della Lega di Fiemme e Fassa.

Proposta inadatta

«Mi fa piacere – esordisce il presidente di Transdolomites – ascoltare interventi che valorizzano il trasporto pubblico e introducono il vincolo di corsie preferenziali, ma da attento studioso della mobilità ritengo la proposta inadatta alla nostra realtà». Il Bus Rapid Transit (Brt) è un sistema di trasporto pubblico effettuato con autobus ibridi o totalmente elettrici che si muovono in corsie separate dalla sede stradale garantendo un servizio ottimale come quello di un tram o una metropolitana. Dove i mezzi incrociano la viabilità ordinaria (come nei paesi) una serie di semafori assicura la precedenza del trasporto pubblico. Il costo per realizzare il Bus Rapid Transit è più vantaggioso di altre soluzioni come tram, treno o impianto funiviario orizzontale.

Spazio esiguo

Il problema sta nell’esiguo spazio esistente in Fiemme e Fassa dove la creazione di corsie preferenziali è limitato. «Se vogliamo veramente affrontare il tema della mobilità nelle valli di Fiemme e Fassa – spiega Girardi – dobbiamo proporci un modello capace di funzionare nel tempo. Con il traforo del Brennero e l’alta velocità la regione Trentino Alto Adige avrà una forte crescita del turismo quindi l’attenzione va posta sui collegamenti dell’asta dell’Adige con la valli periferiche. Trovare una soluzione tampone a breve termine non funziona. La creazione di corsie preferenziali richiede nuovi terreni, quindi sacrifici per i privati. Con quale coraggio, a distanza di pochi decenni, ammetteremo l’inadeguatezza del sistema Brt? Amministratori e politici devono avere il coraggio di guardare lontano e impostare un piano strategico di lungo respiro».

La ferrovia, unica soluzione

Massimo Girardi continua a credere che la realizzazione di una ferrovia sia la vera risposta al problema. «Certo, la ferrovia ha costi elevati ma non deve essere realizzata completamente nell’arco di pochi anni. Per sua natura la ferrovia è modulare quindi si può iniziare con la tratta Moena – Canazei. Se questa è ancora troppo impegnativa avviamo il collegamento Campitello - Canazei. Avremo il vantaggio di imparare a riorganizzare la rete di trasporti in un piccolo distretto con la visione di un progetto organico nel tempo. Il sacrificio di territorio sarà ripagato con una soluzione duratura».

Un progetto senza emozioni

In Fassa il consenso espresso sul Bus Rapid Transit non riscalda i cuori. Il pensiero va a un’opera modesta: la pista ciclo – pedonale che dal 2001 attende la sua completa realizzazione. Circola ormai la battuta che anche il Trentino ha la sua Salerno – Reggio Calabria e questa si chiama ciclabile della Valle di Fassa.















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