Frana a Casatta: 60 persone senz’acqua 

È stata provocata dallo scoppio di un tubo dell’acquedotto. Un assessore, in auto, si ferma appena in tempo e dà l’allarme



TRENTO. Una colata di fango sulla provinciale 71 della valle di Fiemme, nel primo pomeriggio di ieri, sfiorata una abitazione. A Casatta, frazione di Valfloriana, sessanta persone sono senz’acqua, a causa dello scoppio di un tubo dell’acquedotto del piccolo borgo. L’allarme è stato dato alle 13.30 dall’assessore comunale Ester Palmieri che, proprio a quell’ora, stava percorrendo in macchina la provinciale. Si è fermata appena in tempo.

La strada che porta in Valfloriana, da Segonzano, è rimasta chiusa per ore all’altezza della frazione di Casatta. È stata riaperta, a senso unico alternato, nella tarda serata di ieri. Al lavoro il Servizio Gestione Strade, per mettere in sicurezza l’arteria e renderla percorribile, i tecnici provinciali e comunali per capire le cause dello scoppio della tubatura e per ripararla. Il sindaco di Valfloriana, Michele Tonini spiega che «tutti sono al lavoro per ripristinare il servizio al più presto possibile». Questione di ore, questo l’auspicio.

Sessanta le persone che da ieri non hanno l’acqua, a Casatta. Dalle 13.30 e fino alla tarda serata di ieri, alla frazione si poteva arrivare solo passando da Cembra. Dopo l’allarme, in paese l’avviso è corso di porta in porta, nella piccola frazione di Valfloriana: «Gli abitanti si sono affrettati a mettere da parte l’acqua che era rimasta nelle tubature» racconta Patrich Sommariva, capo dei vigili del fuoco di Valfloriana, al lavoro giorno e notte. «Ci sono anche dei bambini piccoli, senz’acqua è difficile. Faremo di tutto per ripristinarla». Sommariva assicura il massimo impegno, mentre si attendono l’esito del sopralluogo e la relazione dei tecnici per capire quanto tempo sarà necessario per ripristinare il servizio. L’intervento delle autobotti per rifornire le abitazioni è previsto dopo 48 ore di interruzione del servizio. «Dei segnali c’erano stati- aggiunge ancora il sindaco- Da qualche giorno si notava una certa carenza idrica. Per questo ieri mattina siamo intervenuti su un altro tratto di tubatura, per verificarne stato e tenuta». Ieri sera, in seguito alla frana, si è scavato in profondità, nel tratto che pareva aver subito il danno. Poco prima delle 20 però non era stato trovato nulla, nessuna spaccatura, nessuno scoppio sulle tubature sino ad allora controllate. Erano le 13.30 quando in Valfloriana è scattato l’allarme, quando la macchina dell’assessore Palmieri si è fermata sull’orlo della frana. Una lingua di fango, acqua e sassi, a monte della frazione di Casatta, si stava riversando sulla provinciale 71. Con sé portava detriti, arbusti, sassi. «La zona dalla quale è partita la frana si trova cinquanta metri sopra la strada frazionale di Casatta» chiarisce Sommariva. L’acqua, uscendo, ha impregnato la terra soprastante, facendola franare sulla strada provinciale. Il salto di fango e detriti si è abbattuto accanto all’ex sede della cooperativa di lavoro Avisio. Lo stabile è disabitato ed è, di fatto, l’ultima casa della frazione di Casatta. Dalla provinciale 71, oltre la frazione, si arriva a Pradel e poi a Molina. ( l.ch.)













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