Danni da maltempo, tre anni di lavori 

La Commissione provinciale in Fiemme e Fassa. Job: incontreremo anche amministratori veneti per avviare sinergie


di Gilberto Bonani


MOENA. Sarà un intervento lungo e difficile, realizzato a piccoli passi. I consiglieri provinciali di tutte le rappresentanze politiche guidati da Ivano Job, presidente della Commissione speciale di studio sui danni causati dal maltempo, hanno compiuto una lunga visita da Castello-Molina a Moena per valutare, insieme agli esperti, i danni provocati dal maltempo di fine ottobre. «Dai resoconti sapevamo che l’impatto del ciclone Vaia era stato devastante ma vedere con i propri occhi tanta desolazione è davvero impressionante - commenta a caldo Ivano Job - siamo vicini alle comunità colpite e metteremo in campo tutte le strategie possibili per ridurre il danno. Successivamente a questo sopralluogo intensificheremo i contatti con i sindaci e le associazioni per raccogliere le istanze dei territori. Pensiamo di incontrare anche gli amministratori del Veneto, anch’essi duramente colpiti dal maltempo, per avviare forme di aiuto e sinergia».

La Commissione era partita intorno alle 8 del mattino da Trento ed era arrivata in Valle di Fiemme, non senza difficoltà, attraverso il passo Manghen (ufficialmente chiuso). Dopo una sosta nel territorio comunale di Castello-Molina aveva risalito la valle verso nord con una deviazione a passo Lavazè. Di qui fino a Forno di Moena (sosta per il pranzo) e successivamente il sopralluogo nel territorio di Moena. La commissione speciale ha potuto contare sull’apporto di alcuni tecnici tra cui Raffaele De Col, coordinatore per la gestione della ricostruzione delle zone del Trentino colpite dal maltempo, Maurizio Zanin, del Servizio Foreste e Pesca, Bruno Crosignani, direttore dell’Ufficio distrettuale forestale di Cavalese e Andrea Darra, responsabile della zona 3 (dalla Marmolada a Borghetto) del Servizio bacini montani.

I tecnici hanno concordato che gli interventi sui corsi d’acqua, aree boschive e zone dissestate richiederanno almeno tre anni di lavoro. La prima fase, quella dei lavori di somma urgenza e il ripristino della viabilità forestale, ha già preso avvio ma ci sarà la necessità di aprire nuove arterie dove far passare un flusso elevato di mezzi pesanti. Tale intervento non sarà immediato ma avrà bisogno di tempi tecnici per la progettazione, per la richiesta di attraversare eventuali proprietà private e solo allora si arriverà alla realizzazione. In alcuni casi bisognerà bypassare centri abitati (è il caso della frazione di Sorte, nel territorio comunale di Moena) dove è impossibile transitare con camion e ruspe. Lo sguardo poi va alla prossima estate, quando la frequentazione della montagna da parte degli escursionisti richiederà massima attenzione per l’accresciuto livello di pericolo. A breve seguirà un sopralluogo anche nelle valli di Sole, Peio e Rabbi, territori pure segnati dai drammatici eventi calamitosi di ottobre.

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