«Calendario scolastico a misura di ladini» 

Fassa, Michele Anesi (Ual) lancia un appello per salvaguardare la cultura locale e aiutare le famiglie



VALLE DI FASSA. «Adottiamo un calendario scolastico a misura delle esigenze espresse dalle famiglie che vivono e lavorano in valle». In occasione dell’avvio delle scuole Michele Anesi della Ual (Unione autonomista ladina) lancia un appello perché il calendario delle lezioni sia più funzionale alla vita famigliare. «L’adozione di un calendario scolastico ladino - fassano che rispecchi le esigenze delle singole famiglie – scrive Michele Anesi - avrebbe un tornaconto non soltanto a livello culturale, ma anche e soprattutto per il sociale. In questo senso, similmente, a quanto avviene in Alto Adige, l’adozione di un calendario che si distacchi, magari, da quello nazionale, potrebbe rappresentare davvero una scelta innovativa. Stabilire in maniera chiara gli orari delle lezioni, eventuali ore di doposcuola o periodi di vacanze, sulla base di specifiche necessità sociali, familiari e scolastiche della comunità avrebbe un grande vantaggio. Non si tratta di trasgredire alle regole nazionali dell’istruzione pubblica, ma di adattarle – in seno al diritto dello statuto speciale regionale – alle esigenze del nostro territorio. Voglio dire che le istanze di chi porta i propri figli a scuola in Val di Fassa sono differenti rispetto a quelle di famiglie di altre zone d’Italia. Rilevarle e metterle in pratica migliorerebbe il clima e i rapporti con le scuole».

Anesi propone innanzitutto di rilevare le necessità espresse dalle famiglie. Poi, sulla base delle osservazioni raccolte, si costruirà e si proporrà alle istituzioni scolastiche private e pubbliche uno specifico calendario da adottare. Saranno inoltre definiti orari di lezione e periodi di doposcuola, sempre nel rispetto delle esigenze familiari. Ma Anesi si spinge anche più in là. Per esempio ritiene opportuno iniziare la scuola una settimana prima, per avere la possibilità di programmare una vacanza, in uno dei periodi meno “appassionanti" dell’anno (a novembre) dove molte famiglie potrebbero programmare, con largo anticipo, una settimana di ferie, oppure una visita ai familiari. «Questa proposta – conclude Anesi - vale soprattutto per le scuole paritarie, ma può essere estesa anche a quelle di primo e secondo grado. Ogni scuola, peraltro, potrà avere esigenze diverse, sulla base dell’età dei propri allievi. Ogni decisione, pertanto, dovrà essere valutata e supportata da precise motivazioni, per elaborare un calendario ladino-fassano che rispecchi le esigenze di tutte le famiglie di ogni strato sociale». La sollecitazione è interessante ma il nodo più complesso sarà quello di accordare esigenze differenti. Viviamo in una società “liquida” in cui ognuno porta avanti punti di vista diversi e spesso opposti. Lo sanno bene le commissioni scolastiche che in passato hanno proposto consultazioni in tema di orario e calendario scolastico sollevando, spesso, accesi dibattiti. (g.b.)













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