IL CASO

Consiglio regionale, scoppia la polemica sui segretari comunali

Aspro dibattito sull'emendamento a firma dei consiglieri della Lega, di Walter Kaswalder e di Luca Guglielmi (Fassa). Rossi: "Questo è l'inizio di una frattura tra Bolzano e Trento"



TRENTO. Polemica in Consiglio regionale per l'approvazione, con 34 voti a favore, 16 contrari 5 astenuti, ed 1 consigliere che non ha partecipato al voto, dell'articolo 3 della «Legge collegata alla Legge di Stabilità».

In discussione, attraverso un emendamento a firma dei consiglieri della Lega, di Walter Kaswalder e di Luca Guglielmi (Fassa), il tema della riforma dei segretari degli Enti locali in Trentino. Qui il dibattito si è acceso. In dichiarazione di voto sull'articolo 3, Ugo Rossi (Patt) ha sottolineato che «è stata appena approvata una disposizione che è stata respinta dal Consiglio dei Comuni e che si applica solo al Trentino, con l'aiuto della maggioranza altoatesina». L'ex presidente della Provincia di Trento ha inoltre aggiunto che «Non si permetterebbe mai di interferire in questo modo negli affari altoatesini. Questo è l'inizio di una frattura tra Bolzano e Trento».

La proposta contenuta nell'emendamento, aveva scritto nel suo parere il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, «si limita semplicemente ad introdurre una possibilità di scelta assolutamente discrezionale da parte del sindaco in ordine al soggetto da incardinare nel posto di segretario, trascurando di affrontare aspetti che rilevano in modo importante sulla verifica della preparazione del soggetto stesso (...)».

Lucia Coppola (Futura) ha espresso contrarietà all'articolo: «Quello che sta avvenendo oggi in questo Consiglio regionale è indecente perché si basa su un principio di soggettività che non può e non deve essere. I comuni hanno bisogno di figure super partes e non di amici».

Critiche anche dal Pd, con Luca Zeni e Alessandro Olivi, che ha chiesto di «ragionare sul merito delle cose liberandoci dalla sindrome del 'prima c'eravate voi e dovevate farlò. Credo - ha detto Olivi riferendosi all'emendamento - che il parere del Consiglio delle autonomie poteva essere un punto di partenza. Mi vengono i brividi quando sento dire 'se il segretario ha fatto il bravo può restare lì'. Capisco quanto sia importante che le riforme si facciano con la pazienza e l'approfondimento per garantire una norma che sia utile ai sindaci».













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