MONTAGNA

Assegnate le Bandiere Verdi di Legambiente, "premiato" il comune di Besenello

Vessillo nero invece alla provincia autonoma di Trento per «le recenti decisioni non in linea con la tutela dell’ambiente e della fauna alpina»



TRENTO. Aumentano le buone pratiche ma anche le aggressioni all'ecosistema sulle Alpi italiane. L'annuale 'carovana' dell'associazione Legambiente ha assegnato 17 bandiere verdi, due in più rispetto all'anno scorso, e 8 bandiere nere, contro le 6 del 2018.

Il dossier è stato presentato oggi a Valdieri (Cuneo). La regione più virtuosa è il Piemonte, con 5 bandiere verdi, seguita da Veneto (4), Lombardia, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia (2), Trentino e Alto Adige (1).

Tra le buone pratiche segnalate da Legambiente le azioni messe in campo dal comune di Besenello per l’impegno profuso negli ultimi anni nel sensibilizzare la comunità al problema dell’inquinamento da traffico e sull’assurdità della costruzione dell’autostrada A31 Valdastico Nord. 

Due bandiere nere a Piemonte e Lombardia, una ciascuna a Valle d'Aosta, Alto Adige, Trentino e Friuli Venezia Giulia. Per la prima volta assegnata anche una bandiera grigia, monito di Legambiente per il progetto di portare una tappa del Giro d'Italia 2011 di ciclismo sul Monte Lussari, sulle Alpi Giulie.

Vessillo nero dunque per la provincia autonoma di Trento per «alcune recenti decisioni da parte del Presidente... che destano molta preoccupazione nella nostra associazione. Tra queste si annovera la decisione di abolire il Comitato Faunistico provinciale, organo tecnico consultivo della Provincia, istituito con legge provinciale del 9/12/91 con la funzione di tutelare la fauna e di disciplinare l'esercizio della caccia al fine di mantenere e di migliorare l'equilibrio dell'ambiente».

Infine Legambiente parlando di montagne nel report fa un passaggio sul prossimo concerto di Jovanotti a Plan de Corones. «E’ pur vero che il luogo, stazione sciistica ipergettonata, è un significativo esempio di un uso turistico intensivo della montagna – così Vanda Bonardo – ma perlomeno d’estate può tornare ad assumere una dimensione più consona all’attenzione e al riserbo che dovrebbero contraddistinguere e mitigare le interazioni con i delicati ambienti montani.  Un concerto in agosto con molte migliaia di persone, tanto rumore e un abbaglio smisurato di luci suscita molte perplessità: e pare strano che l’interprete principale ovvero Jovanotti non se ne renda conto. La scelta di portare in ambiente montano eventi pensati per le grandi città pone parecchi interrogativi, a partire dalla percezione del limite che ci dovremmo porre nell’invadere contesti fragili: per decidere fino a dove ha senso arrivare».













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