Villa San Pietro, arriva l’accordo con la Provincia 

Salute mentale. Dopo le polemiche per la mancata convenzione (a differenza di Bolzano e Verona), alla struttura d’eccellenza sono stati assegnati 16 posti letto tra adulti e minori



arco. Finalmente anche la Provincia di Trento, buona ultima dopo quelle di Verona e di Bolzano, ha deciso di servirsi degli spazi e delle professionalità di Villa San Pietro, la struttura arcense di eccellenza per la cura e la riabilitazione delle persone colpite da disturbi psichici.

Ieri la giunta provinciale, su proposta dell’assessora alla salute Stefania Segnana, ha definito un fabbisogno di sei posti letto per adulti e dieci per minori: i nuovi sedici posti letto convenzionati andranno ad aggiungersi agli altri venti già da tempo operativi. La struttura gestita dalla cooperativa Codess di Padova diventa così dopo anni di incomprensibile attesa e polemiche assortite patrimonio riconosciuto anche dalla nostra Provincia: «Villa San Pietro – ha spiegato l’assessor alla salute a Segnana – ha un ruolo importante perché accoglie pazienti con grave compromissione dell’autonomia personale e sociale, per cui serve una continuità assistenziale. Ecco perché l’amministrazione provinciale ha deciso di arricchire la filiera assistenziale arricchendola con la residenzialità ad alta intensità».

All’inaugurazione della nuova sede di via Leonardi, svoltasi nel gennaio di due anni fa, l’amarezza per il mancato appoggio della Provincia di Trento era stata maggiore della gioia per la nascita di un vero e proprio gioiello della riabilitazione, costato tra l’altro 11 milioni di euro: la giunta di allora aveva preferito inviare i pazienti affetti da disagio psichico, anche quelli bisognosi di un aiuto costante e duraturo, presso l’ospedale pubblico, in cui sono curati però i momenti di acutezza della malattia senza una completa gestione degli utenti. Una vicenda paradossale (che si inserisce per altro nei difficili rapporti tra le case di cura di Arco e la precedente amministrazione provinciale), sulla quale alcuni consiglieri provinciali avevano provato a combattere una battaglia per coloro che non potevano farlo, ma inutilmente. Incomprensibile agli occhi dei più rimaneva una politica sanitaria che obbligava i pazienti dell’alto Garda a rivolgersi altrove per avere cure psichiatriche mentre le stesse venivano offerte da una struttura di eccellenza come Villa San Pietro a pazienti provenienti da Bolzano e da Verona.

L’attuale giunta provinciale ha rimediato a questo corto circuito investendo tra l’altro cifre consistenti: la spesa complessiva a carico della Provincia autonoma di Trento sfiora infatti il milione di euro. Si completa così un percorso che l’assessora Segnana aveva iniziato solo qualche mese fa e che aveva portato al riconoscimento da parte dell’azienda sanitaria di un fabbisogno di posti letto pari a quello poi arrivato a convenzione con Villa San Pietro.G.R.















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